I No Muos non demordono

I <strong>No Muos</strong> non demordono

Proteste contro i divieti per la manifestazione del 9 agosto prossimo.

C’è un clima di amarezza ed al tempo stesso di non rassegnazione e reazione democratica da parte del popolo dei No Muos, alle 29 ordinanze di divieto di dimora che in vista della manifestazione No Muos del 9 agosto prossimo, sono stati emessi su disposizione dell’Autorità giudiziaria nei confronti di attivisti No Muos di tutta l’isola.

No_MuosProvvedimenti cautelari disposti da vari Tribunali siciliani territorialmente competenti dei luoghi di residenza dei No Muos destinatari delle 29 ordinanze di divieto di dimora a Niscemi, che hanno indotto l’Associazione antimafie “Rita Atria” a diramare un comunicato a pochi giorni dall’inizio del campeggio No Muos al presidio permanente di Ulmo e della manifestazione del 9 agosto, in cui si legge: “Le Istituzioni garanti dell’ordine pubblico e della giustizia, hanno fatto sentire la loro voce con ben 29 misure cautelari emesse nei confronti di attivisti No Muos ai quali è stato fatto divieto di dimorare a Niscemi. Sarà nostra cura cercare negli archivi della storia se la Giustizia ha mai utilizzato così tanta prevenzione verso quelle categorie e soggetti che hanno potuto permettersi il lusso di eseguire lavori in una Base militare americana, malgrado sprovvisti di certificato antimafia e senza che mai nessuna Procura e Questura siano mai intervenute, nonostante le denunce presentate da cittadini”.

L’associazione antimafie Rita Atria inoltre, riferendosi al corteo No Muos del 9 agosto dell’anno scorso, aggiunge: ” fa uno strano effetto leggere quanto scritto agli atti nel seguente periodo, ovvero che al corteo del 9 agosto dell’anno scorso, hanno partecipato circa 2000 persone, fra cui numerosi appartenenti ai movimenti No Muos e di vari centri sociali, non solo siciliani e che sono stati notati alcuni soggetti con cartelli relativi ai Movimenti “No-Tav, No-Dal Molin, No radar Sardegna, No discariche, No Ponte, No Triv e della nostra associazione Rita Atria e senza che ne sia stata citata la connotazione antimafie.

“Allora – puntualizza l’associazione antimafie Rita Atria – quanto riportato agli atti suona molto da elenco preso in un archivio, piuttosto che da una descrizione puntuale dei fatti. Invitiamo le forze dell’ordine e la magistratura ad esercitare un atto di trasparenza e a mettere un nome accanto a quello dell’associazione, Nadia Furnari (presidente dell’Associazione Rita Atria), ovvero quella che pur facendo da soggetto interlocutore tra attivisti e forze dell’ordine, è stata denunciata da questi ultimi, pur entrando all’interno della Base militare americana con l’accordo delle stesse forze dell’ordine”.
Alberto Drago la sicilia

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