Tagli nella sanità siciliana: proteste a Ribera, Cefalù e Niscemi

Tagli nella sanità siciliana: proteste a Ribera, Cefalù e Niscemi

Monta la protesta contro la nuova bozza di rete ospedaliera presentata la scorsa settimana dall’assessore Baldo Gucciardi.

In Sicilia montano polemiche e proteste in diversi comuni dell’isola, da Cefalù (Pa) a Niscemi (Cl), contro il piano di riordino della rete ospedaliera, predisposto dalla Regione e che recepisce il decreto Balduzzi. Il piano ha ottenuto nei giorni scorsi l’ok da Roma, ma i contenuti, illustrati ai manager della sanità e ai sindacati dei lavoratori, stanno scatenando un vespaio di reazioni: sono previsti tagli di pronto soccorso, chiusura di reparti e la riduzione di posti letto in alcuni ospedali.

Nei prossimi giorni, l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, presenterà il piano in commissione Sanità dell’Assemblea ma il percorso si preannuncia in salita: alcuni esponenti della maggioranza ma soprattutto le opposizioni annunciano barricate. Mobilitazioni e proteste sono già in corso in alcuni comuni. A Niscemi, abitato da 28 mila anime, il sindaco Franco La Rosa ha occupato il pronto soccorso del Suor Cecilia Basarocco, trasferendo i suoi uffici nei locali come atto simbolico. A Cefalù, invece, amministratori e cittadini della cittadina normanna, dei comuni della Madonie, gia’ colpiti dalla chiusura di alcuni punti nascita, e del messinese hanno organizzato assemblee per dire ‘no’ al ridimensionamento dell’ospedale Giglio di Cefalù, che con la riforma sarà ‘declassato’ a semplice ospedale di base. Proteste anche a Ribera, nell’agrigentino.

Questa settimana la bozza passerà all’Ars per il parere della sesta commissione. Poi andrà in giunta.

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