Castelvetrano . Torna il «Trittico dell’Annunciazione» restaurato dal maestro Franco Fazio

<strong>Castelvetrano </strong>. Torna il «Trittico dell’Annunciazione» restaurato dal maestro Franco Fazio

Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 04:16 pm

Trittico dell’Annunciazione

Il 26 marzo prossimo torneranno in città il celebre dipinto del «Trittico raffigurante l’Incoronazione della Vergine, tra i Santi Gandolfo e Giorgio» e la tela di San Francesco da Paola di ignoto pittore del Cinquecento. Il Trittico dell’Annunciazione è un dipinto su tavola di autore ignoto risalente al 1448, che era conservato al Palazzo Abatellis di Palermo, ma che originariamente era collocato nella Chiesa dell’Annunziata di Castelvetrano, conosciuta come Badia. La tavola manca da Castelvetrano dal 1860, quando sparì, forse con la complicità di una suora del Monastero, annesso alla chiesa.
Del Trittico si perdette ogni traccia.

La storia del suo ritrovamento è raccontata dal consulente per le attività culturali, Francesco Saverio Calcara che spiega come «nel 1997 un opuscolo di Aurelio Giardina e Vincenzo Napoli, pubblicato dal Lions Club di Castelvetrano, dava notizia dell’esistenza nei depositi di palazzo Abatellis di Palermo di un Trittico, di ignoto autore, erroneamente ritenuto perduto a seguito di un furto, proveniente dalla chiesa dell’Annunziata di Castelvetrano. Proprio nei depositi di quella Galleria, Giardina e Napoli, con l’aiuto di Vincenzo Abate, direttore pro tempore della Galleria Regionale, rinvennero e fotografarono il Trittico che, con molte lacune, soprattutto nella parte centrale, rappresenta sulla sinistra San Gandolfo, a destra San Giorgio, e al centro l’incoronazione della Vergine».

Su sollecitazione di padre Giuseppe Titone, parroco della chiesa dell’Annunziata, il Comune ha finanziato il restauro dell’opera, condotto dal maestro Franco Fazio, che ha recuperato quasi interamente la parte destra, una buona porzione della sinistra e quanto era possibile di quella centrale, la più danneggiata.
Perfettamente decifrabile la data di esecuzione, dipinta in basso.

Sempre il 26 marzo prossimo farà rientro da Mazara, dove si trova da circa 50 anni, la tela di San Francesco da Paola di autore ignoto del Cinquecento, proveniente, originariamente dalla Badia. Il dipinto rappresenta il Santo con sei riquadri per lato, raffiguranti scene della sua vita. In basso due persone inginocchiate, probabilmente i committenti dell’opera.

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