Inycon Menfi 2013: tu, come la vorresti? Vota il sondaggio

<strong>Inycon Menfi 2013</strong>: tu, come la vorresti? Vota il sondaggio

La festa Inycon, inutile negarlo, è messa in discussione da un paio di mesi ed è stato tema di dibattito anche negli ultimi Consigli comunali di Menfi. Le lunghe diatribe, protatte all’interno dell’Assise civica dai vari rappresentanti, hanno generato inevitabili strappi e polemiche politiche fra fautori e contrari ad Inycon. I dubbi ritorni economici, la mancanza di soldi e il dispendioso costo dell’evento sono fattori che fanno e faranno vacillare nei prossimi anni la kermesse a noi più cara.

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I tre giorni di incontri, degustazioni e spettacoli all’insegna del vino di qualità piacciono a tutti ma costano parecchio. Anzi, sono costati parecchio, tant’è che nella prossima edizione il Comune di Menfi stanzierà un contributo comunale di € 50.000,00. Somma che verrà incrementata successivamente da un contributo statale e privato.

La rassegna, giunta alla 18\esima edizione nel 2013, subirà quindi una svolta dovuta, come detto, ai minori introiti finanziari disponibili. Le magre casse dell’Ente, da rimpinguare e non da dissanguare per un evento di tre giorni, suggeriscono – o forse obbligano – una gestione più oculata della manifestazione. Và sottolineato, per amor di verità, che il contributo comunale per l’ultima Inycon aveva già subito una decurtazione di €80.000,00.

Cosa farne di Inycon? La sua realizzazione, così com’è adesso, risulta un investimento o una spesa per il nostro territorio?

Perplessità che ritengo lecite oltre che legittime soprattutto se fatte in tempi di crisi. Sommessamente ritengo che abbiamo tanti buoni motivi per tenerla in vita. Una di queste è insita nella ‘denominazione’ della nostra città: “Menfi, Paese prevalentemente agricolo con vocazione turistica”. Se di questa nomenclatura non ne facciamo solo un vanto (a parole) allora dobbiamo supportarla più che sopportarla (con i fatti). La domanda che mi sovviene è quindi il come e non il perchè realizzarla. Posso dire, senza timore di smentita, che negli ultimi anni abbiamo maturato un know how nel settore enologico che ci viene invidiato anche a livello europeo. Il nostro vino, assodato da molti come prodotto d’eccellenza, trova altresì validi “compagni” ideali in degustazioni e percorsi sensoriali di alta qualità. Sto parlando dei tanti prodotti tipici locali di cui le qualità organolettiche vengono anche riconosciute e brandizzate come Presidio Slow Food (carciofo spinoso di Menfi). Tutto ciò per asserire che l’enogastronomia crea un connubio imprenscindibile con il turismo. Per questo bisogna credere che questa festa è un investimento più che una spesa per noi. Un opportunità annuale che può dar lustro alle nostre eccellenze vitivinicole e agroalimentari.

Una manifestazione che và certamente riprogrammata per ottimizzarne i costi senza bandire la qualità della stessa. Ritengo che molte incombenze possono essere gestite anche in house e quindi affidate alla cura di tanti nostri esperti concittadini. Con il coinvolgimento dei nostri artisti (Francesco Bondì in primis), dei produttori e dei commercianti menfitani, parte dell’investimento pubblico potrebbe essere ri-canalizzato nell’economia locale. Parte della comunicazione potrebbe anche essere gestita dalla stessa Cantina Settesoli oppure la si potrebbe affidare, così come fatto negli ultimi anni, ad una società esterna esperta nel campo (con contratti annuali senza obblighi di rapporti a medio-lungo termine).

Questa mia breve premessa, può generare ampi ed auspicabili scenari di confronti (spero costruttivi) nella nostra piccola comunità. Sono già molte, in verità, le riflessioni di merito che da mesi serpenteggiano fra i cittadini. C’è ad esempio chi preferirebbe bloccare la festa per qualche anno. Altri, invece, nostalgici delle prime edizioni, vorrebbero spettacoli culturali ed artistici piuttosto che quelli musicali. Altri ancora lamentano scarsa attenzione nei vari cortili del centro storico. Come dire, c’è ne per tutti!

Sono molti gli aspetti da chiarire e da approfondire ed anche per questo voglio dare la parola, con questo sondaggio, anche a voi. Vi invito, inoltre, a lasciare un commento con riflessioni, proposte e consigli su Inycon 2013.

Anche tu, con i tuoi spunti, puoi lanciare nuove idee per la festa che verrà!

 

Inycon Menfi 2013: tu, come la vorresti?

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5 Risposte per Inycon Menfi 2013: tu, come la vorresti? Vota il sondaggio

  1. Mi sento molto legato a Menfi per una nostalgia legata ai miei 18 anni, ad alcuni amici di ieri e di oggi ed alla sobrietà della sua architettura urbanistica.
    INIKON è stata ed è un appuntamento annuale che, comunque, va rinnovato cercando soluzioni le più idonee possibili, vanno coinvolte tutte le realtà produttive di vino del territorio e va proitettata verso interessi e mercati nazionali ed esteri.INIKON va attenzioanata a livello regionale e nazionale e deve coinvolgere le istituzioni non solo il comune di Menfi, deve coinvolgere la RAI ed altre reti nazionali ed anche il mondo dello spettacolo. Potrebbe essere abbinato ad un premio cinematografico o di moda o artistico, insomma dovrebbe spiccare il ” volo”, forse, quest’anno con l’aiuto della bellissima Miss Italia si potrebbe fare qualcosa. Perchè rimanere legati a qualcosa che molti già hanno preannunziato come morta, cambiamo le regole ma non vatevi sfuggire il fine primario ” il lavoro ed i futuro per i nostri giovani”, non accontentatevi supinamente solo degli annunciati contributi per il sisna del 68 che ormai appartiene alla storia. Sveglia!!!!

    1. Diciamo che Inycon ed il suo vino possono inglobare al suo interno le tante e diverse forme artistiche e culturali.

      La partecipazione, quasi certa, di Miss Italia potrà attirare sull’evento una maggiore attenzione mediatica. Per il resto, ritengo molto valide le sue riflessioni.

      Il turismo e l’agricoltura sono risorse che vanno attenzionate costantemente con cura e capacità programmatiche. Solo così potremmo valorizzare al meglio il nostro bel territorio.

  2. Alla fine la festa INYCON che tutti noi menfitani festeggiamo, e’ la festa delle cantine settesoli,perche’ la festa del vino sponsorizza le cantine di menfi, viene festeggiata per lo piu’ dai cittadini delle altre citta’,e le degustazioni invece di essere gratis sono a pagamento.io direi di sospenderla e risparmiamoci tutti quei soldi.

    1. Rispetto la sua riflessione ma vorrei sottolineare degli aspetti, per me, importanti.

      La Settesoli è la più grande cantina cooperativa d’Europa con circa 2.100 soci. Una realtà economica che coinvolge direttamente più di 5 mila famiglie ed indirettamente buona parte della Sicilia occidentale (e non solo).

      Inycon è inoltre un ottimo “canale comunicativo” che riesce ad esprimere ed a pubblicizzare a molti il nostro territorio nelle sue bellezze naturali, artistiche, culturali ed enogastronomiche. Inycon risulta altresì il palcoscenico ideale per Menfi ma anche per buona parte del territorio circostante.

      Interrompere un appuntamento annuale come questo significa mettere in standby un progetto dal fine ambizioso e prestigioso. Quello che mi chiedo io è, siamo sicuri che la scelta migliore sia sospenderla? Ma in tempi di crisi, non vale la pena continuare ad investire (con cifre più ragionevoli) sul nostro territorio?

      Sbaglio a voler imitare il “modo di fare turismo” della vicina San Vito lo Capo?

  3. Penso che la festa di Inycon assumerebbe più rilevanza se fosse fatta sotto forma di biennale o triennale, così facendo, si potrebbero recuperare sia più economie che più intelligenze umane.

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