I cammini francigeni di Sicilia

I cammini francigeni di Sicilia

Si torna con i piedi per terra e un passo per volta si va per strade romane, battute nei secoli da eserciti, mercanti e pellegrini sui cammini francigeni di Sicilia (tre praticabili e uno, la Via Mazarense, classificato, ma non ancora agibile).

Un sistema di sentieri che attraversa l’isola per circa 900 chilometri e costituisce anche un progetto di recupero, tutela e valorizzazione del territorio. La Magna Via Francigena unisce in 12 tappe Palermo ad Agrigento, distanti tra loro 180 chilometri.

Dal capoluogo va verso Monreale, Santa Maria Nuova, il lago di Piana degli Albanesi e Corleone, fino alla rupe Atenea di Agrigento, affacciata sul Mediterraneo e sulla Valle dei Templi. La Francigena da Palermo a Messina per le montagne ripercorre l’antico collegamento tra i due centri siciliani attraverso l’Appennino siculo. Un cammino di 370 chilometri, in 20 tappe, che congiunge le cime delle Madonie ai paesaggi montani dei Nebrodi e alle vette dei Peloritani. Fino all’arrivo nella città dello Stretto, l’antica porta dell’isola sull’Oriente. La Via Francigena Fabaria è lunga poco più di 300 chilometri, divisi in 13 tappe, e si snoda tra le coste di Agrigento e le lave vulcaniche dell’Etna.

Tra scenari geografici e storici che cambiano spesso, lasciato il mare prosegue nell’entroterra tra testimonianze di matrice greca e poi del barocco siciliano a Caltagirone, Militello e Catania. Il Simeto, fiume più grande di Sicilia, fa da spartiacque e permette di costeggiare il fianco occidentale del vulcano fino all’arrivo a Randazzo, il borgo tra due montagne, meta finale del cammino.

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