Vi invito a fare una ricerca insieme a me: andate sul sito “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa: Un’agenda per un impegno comune” e scaricate il testo dell’Agenda Monti e fate una ricerca della parola “Sud” (tasto destro del mouse ‘trova’).
Scoprirete che la parola “Sud” non compare mai nelle venticinque pagine dell’Agenda.
Adesso, digitate la parola “Meridione”; scoprirete che neppure questa parola figura mai nel testo.
La parola “mezzogiorno”, invece, compare, anche se una volta sola, e in modo abbastanza incidentale (la frase in cui è contenuta recita: “Lo Spreco dei fondi strutturali dell’Unione europea, un’occasione unica di investimento per la crescita nelle regioni del nostro Mezzogiorno, è uno scandalo che il nostro Paese non può più permettersi”).
L’analisi testuale del documento, permette dunque di affermare che la questione meridionale è fuori dall’Agenda di Mario Monti. Ma come, solo pochi mesi fà aveva dichiarato in una intervista che “Il Sud occasione di crescita” ed oggi se ne dimentica come se fosse niente ?!?
Vero è che negli ultimi dieci anni i dati Istat sulla variazione del Pil pro-capite reale testimoniano che le regioni del Centronord hanno fatto peggio di quelle del Sud (la contrazione annuale media è stata dello 0,3% nel Mezzogiorno e ben dello 0,9% nelle regioni del Centronord), ma le differenze nei livelli di reddito procapite costituiscono sempre una fotografia di desolante ritardo del Mezzogiorno. Personalmente, io sono convinto che i mali che affliggono il Mezzogiorno sono più o meno gli stessi che affliggono l’intera Italia, la differenza sta semmai nella “dimensione, nella quantità e/o nella vastità” dei problemi. Un rilancio del Sud comporterebbe una crescita in-diretta anche del Nord e quindi dell’Italia intera.
Tuttavia, più che l’assenza, nell’Agenda Monti, di concreti riferimenti programmatici alle politiche per il Meridione, ciò che mi ha colpito è che questa mancanza non sia stata immediatamente notata e commentata. Ho fatto una ricerca internet, per trovare prese di posizione al riguardo: non ne ho trovate. In tempo passati, schiere di vetero-meridionalisti si sarebbero scandalizzati.
Perché oggi l’assenza della questione meridionale passa inosservata?
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.
Dove sono finiti i politici sudisti ?!?
Egregio professor, bocconiano, alpinista (le piace salire…) Monti,
lei non è: né un politico, né potrà mai essere un premier – così come vuol far intendere ai suoi allocchi – “super partes”.
Ha già dimostrato con il suo mercantilismo politico, da buon nordico, che tutta la sua politica (aggiungo di merda) è esercitata con le modalità e le finalità che furono attuate – e da allora ben note ai meridionali – sin dal 1860 epoca in cui l’unico proponimento fu: l’annientamento del sud.
Noi non la riconosciamo nè vogliamo condividere – da solo o alleato con altri partiti – il suo essere super partes.
I bugiardi e i politicanti, di cui lei ha già acquisto l’esperienza, non sono graditi alle persone che hanno a cuore una “patria-nazione” che non coincide con la sua.
Combatteremo, come sempre, il potere occulto che lei rappresenta.
SUD SEMPRE … … BRIGANTI NEL CUORE.
Su ‘ la Retitudine’ leggere l’articolo sul Mezzogiorno dimenticato da Monti.