Con Airam va in scena la maestria creativa di Francesco Bondì e Mauro Cottone

Con <strong>Airam</strong> va in scena la maestria creativa di Francesco Bondì e Mauro Cottone

A Firenze, con Airam, va in scena la maestria creativa dei menfitani Francesco Bondì (regia, scene e costumi) e Mauro Cottone (violincello).

Di seguito, la descrizione dell’opera.

 

Se negare il dogma è una follia, volerlo spiegare è stupido.

Airam

Coscienza e conoscenza, due aspetti della medesima realtà: fede e misteri che si intrecciano e si incarnano.

Musica, danza, parola: spettacolo e liturgia per una performance teologica che trova riscontro nella formula dell’ave verum corpus.

Va in scena AIRAM, una visione epidermica del valore iniziatico di Maria (di cui “Airam” è infatti speculare) affidato alla declinazione dell’immagine di Eva, della Sposa del Cantico, la Grande Babilonia e la nuova Gerusalemme in una sintesi sapienziale.

Prima tappa di questo appuntamento esclusivo sarà sabato 8 dicembre a Firenze, alle 21, in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, quando la Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, nel giorno in cui si celebra il dogma attorno al quale orbita la spiritualità dei padri filippini, ospita AIRAM, un capolavoro di misticismo e speculazioni teologiche attorno alla figura di Maria, Vergine, Sposa, Madre, Donna.

Ricerca musicale, con brani classici e arrangiamenti originali interpretati da violino, violoncello, organo e tiorba (Salvatore Amplo, Mauro Cottone, Margherita Da Ronco, Giuseppe Polizzi): gesti, dogmi e tradizioni su composizioni di H.Purcell, W.A.Mozart, A.Corelli, M.Cottone, C.Monteverdi, J.S.Bach, G.B.Pergolesi. La voce narrante di Giuditta Perriera darà fiato a testi inediti e sapienziali, che prenderanno corpo grazie alla performer Giusi Vicari, diretta dal regista Francesco Bondì.

«Non si deve chiedere che cosa significano i simboli, perché i simboli non significano, operano»: “Airam” non è teatro e musica soltanto, è una riflessione in scena, una liturgia cantata, un’esperienza interiore che mette, in reverenziale silenzio, dinanzi al mistero della vita. Un percorso simbolico articolato che si accosta al mistero, perché come dice Umberto Galimberti «ai misteri ci si accosta, i misteri non si spiegano»: se vengono spiegati perdono l’essenza della loro natura.

PERFORMANCE DEDICATA ALLA KOINE’ TEOLOGICA CHE TROVA RISCONTRO NELLA FORMULA LITURGICA DELL’AVE VERUM CORPUS. UN INNO ALLA VITA NEL MOVIMENTO GESTATORIO DEL LIEVITO MATERNO.

Musiche di H.Purcell, W.A.Mozart, M.E.Bossi, M.Cottone, C.Monteverdi, O.Michi Dell’Arpa, L.Boccherini, J.S.Bach, G.B.Pergolesi, A.Corelli, A.Piccinini.

Eseguite da:
SALVATORE AMPLO, Violino
MAURO COTTONE, Violoncello
GIUSEPPE POLIZZI, Tiorba
MARGHERITA DA RONCO, Organo

Testi Sapienziali tratti dalle Sacre Scritture
Testi di Erri De Luca e Calogero di Carlo
Voce narrante GIUDITTA PERRIERA

Giusi Vicari
nel ruolo di Airam

Oriana Di Giovanna (in foto)

Regia, scene e costumi
FRANCESCO BONDI’

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