Salvatore Vella, sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, da oggi 9 gennaio 2013, è ufficialmente senza scorta.

Già nel febbraio del 2012, il giovane magistrato, aveva visto una riduzione della sua scorta e oggi la notizia dell’azzeramento.
La revoca della protezione è arrivata mentre Vella, originario di Mazara del Vallo, partecipava a Barcellona Pozzo di Gotto alla due giorni di commemorazione promossa in occasione del ventennale dell’omicidio del giornalista Beppe Alfano.
Si, Vella è quello che si definisce un magistrato antimafia e più che nelle partecipazioni ad eventi culturali antimafia lo si evince dai duri colpi che ha inflitto al clan mafioso del Belice con l’operazione “Scacco Matto” e a quello della Bassa Quisquina con gli arresti di “Face off”.
Questa situazione indigna anche perché Vella ha subito diverse minacce di morte.
Una di queste il 7 marzo del 2011, mentre partecipava a un convegno a Bivona. In quella occasione, qualcuno approfittò della pausa dei lavori per avvicinarsi al tavolo dei relatori e lasciare un bigliettino in mezzo alla sua agenda con i dettagli di targa e modello dell’auto della scorta e la scritta “bum”.
“L’ultima minaccia riscontrata – dice il pm – risale a circa un anno fa, ma chi ha preso la decisione di revocare la mia scorta ha ritenuto che negli ultimi mesi siano venute meno le ragioni di sicurezza. Mi limiterò a chiedere un’ulteriore verifica, poi punto e basta”.
Nonostante la revoca della scorta il magistrato afferma di non avere voglia di andare via. “No, assolutamente, perché è bello vivere in Sicilia, io ci sono nato e qui faccio il magistrato dal 2001 e sono fiero di farlo perché questa è una terra che ci ha regalato uomini meravigliosi”. “Non mi sento abbandonato dallo Stato non mi sento solo. Sono sereno. Io sono un soldato: sorrido e vado avanti”.
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