Vacanze in Sicilia 2013: al ritmo di… Marsigliese!

<strong>Vacanze in Sicilia 2013</strong>: al ritmo di… Marsigliese!

Nonostante le temperature ed il meteo in Sicilia sembrano allontanare la stagione estiva dai pensieri degli ansiosi vacanzieri, oltre le nubi cariche di pioggia pare si possano intravedere buoni auspici per ciò che riguarda il trend delle vacanze estive.
Ancora lontana la conquista per la Sicilia di una destagionalizzazione del turismo all’altezza del suo patrimonio che, ricordiamolo, è ben lungi dall’essere solo mare e spiagge.

Vacanze in Sicilia
Vacanze in Sicilia

Tuttavia, il popolo delle vacanze non aspetta altro che l’infuocato sole siciliano per venire a godere della bella Trinacria, e i più grandi portali per le vacanze già registrano un importante flusso di richieste di preventivi soprattutto per ciò che concerne grossi complessi alberghieri e villaggi turistici lungo la costa.

Ma qual’è il paese straniero che più di ogni altro sceglie la Sicilia come meta delle proprie vacanze?
Per completezza di informazioni, bisogna premettere che anche nell’esportazione del prodotto turistico, purtroppo la Sicilia non rileva risultati di eccellenza. Gran parte dell’utenza infatti è interna, con una mobilità nazionale che copre quasi il 50% dell’intero incoming turistico isolano. Ebbene si, in Sicilia nei mesi estivi si parla la stessa lingua (più o meno) del resto d’Italia, anche se si registra una impennata dei Francesi.
Pare proprio che le tendenze parlino di un sorpasso dei transalpini sui colleghi tedeschi: il Viaggio in Italia di Goethe forse ha meno presa nel popolo del web 2.0, e l’eco delle sue parole si fa sempre più flebile: “L’Italia senza la Sicilia non lascia alcuna immagine nell’anima. E’ qui che si trova la chiave di tutto“. Bisogna pur dire che neppure la Sicilia è più la stessa dei tempi del grande scrittore tedesco, e di fatto oggi il turismo culturale viene sopraffatto da quello balneare e di intrattenimento.

Le offerte vacanze in Sicilia vanno infatti sempre più in direzione di strutture che Marc Augé chiamerebbe “Non Luoghi“, grossi complessi alberghieri che poco hanno a che fare, appunto, con la Sicilia di Goethe, con quella degli arabi e dei normanni, con lo sfavillante barocco spagnolo che fa da contralto all’eleganza del liberty e del neoclassico siciliano.
Ma ciò che conta, oggi, sono i numeri, ed i numeri dicono che le quote francesi stanno superando quelle tedesche, in un testa a testa quasi calcistico tra due degli avversari storici del Bel Paese. Che evidentemente, quando non si parla di calcio, trovano spunti per il gemellaggio e per lo scambio culturale. E saranno pure i non luoghi o le spiagge o a farla da padrone nella fruizione estiva della Sicilia, ma è pur vero che, anche quelle, così, ce le abbiamo solo noi.

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