Il lavoro è un diritto, ma anche il lavoro sicuro …

<strong>Il lavoro è un diritto</strong>, ma anche il lavoro sicuro …

Michele era uno di quei ragazzi, che frequentava un istituto professionale perché aveva capito che non era un pezzo di carta a dargli la possibilità di cercare e trovare un lavoro, ma l’apprendere con attenzione, e mettere a frutto quanto i docenti durante gli anni scolastici gli avevano insegnato.

Michele
Siamo sicuri che Michele Petruccio, nell’alto delle pale eoliche, aveva tutte le protezioni che servono per evitare di fare un volo di quel genere?

E Michele sin dai primi anni era l’eccellenza della classe insieme ad altri ragazzi suoi compagni. I professori erano molto contenti di lui e certi che avrebbe trovato subito lavoro.

E così è stato! Michele da un anno lavorava con una società elettrica e stava facendo la manutenzione delle pale eoliche.

Michele ieri ha preso il volo, anzi si è schiantato al suolo da dieci metri in una giornata in cui a Taranto si piangeva un padre di famiglia, anche lui schiantato al suolo da 10 metri nella tristissima fabbrica dell’ILVA,  e a Palermo si piangeva un’altra vittima in un cantiere per conto dell’Università.

Perché ancora nel 2013 quando il lavoro è difficile a trovare, chi lo trova poi deve perdere la vita? Sarà la magistratura ad indagare, ma siamo sicuri che Michele, nell’alto delle pale eoliche, aveva tutte le protezioni che servono per evitare di fare un volo di quel genere?

Perché quell’operaio a Taranto stava passando sopra un corridoio in cemento che era pericolante, in una parte dell’azienda che doveva essere messa in sicurezza, sequestrata dalla magistratura, ma con operai che ancora ci stavano lavorando?

La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, ma il lavoro deve essere sicuro, non sicuro solo nel senso per tutti, che dia sicurezza, ma un lavoro che metta nelle condizioni di poter lavorare con sicurezza, che non si permetta che un ragazzo di 21 anni, di una semplicissima famiglia di Menfi, possa fare una fine così assurda.

Ora chi consolerà questi poveri genitori? Fra un mese ce ne saremo tutti dimenticati, ma spero che Michele e tanti altri nel passato possano essere un monito per la nuova classe politica, regionale e nazionale, perché si mettano regole più severe per la sicurezza dei cantieri e soprattutto che queste regole vengano fatte rispettare.

Tutto questo è avvenuto, caso strano, ieri mentre un tribunale diminuiva le pene per altre vittime sul lavoro a Torino, perché la colpa non è mai del proprietario o di chi dovrebbe mettere in sicurezza gli impianti e gli operai, ma la colpa è sempre di quei poveri operai che si sono trovati in quel posto nel momento sbagliato, e delle loro famiglie che come ieri urlavano e continueranno a urlare che non c’è più Giustizia in Italia.

 

DG

Scrivi un commento da Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *