“Born in Sicily”. Il DDL regionale per la tutela dei prodotti tipici locali

<strong>“Born in Sicily”</strong>. Il DDL regionale per la tutela dei prodotti tipici locali

Lo scorso giovedì 14 novembre nel suo ristorante Sailem, presso il Castello a Mare di Palermo, lo chef Natale Giunta ha organizzato un elegante evento in occasione della presentazione del suo nuovo menù “Born in Sicily” che prende il nome dal nuovo DDL Regionale voluto fortemente dall’Assessore alle Politiche agricole e alimentari, Dario Cartabellotta.

Monica_Cecere_Chef_GiuntaL’eccezionalità dell’evento è stata data dal fatto che nello stesso luogo si siano incontrati contemporaneità e tradizione, specificità locale e reti globali. Insieme ai giornalisti e ai cittadini lo chef ha voluto invitare i più rappresentativi food blogger di Palermo, in verità tutte donne – tra le quali, con un certo orgoglio, la sottoscritta – con un’unica rappresentanza maschile.

L’invito c’è stato rivolto in qualità di “ambasciatrici del gusto e della cultura culinaria siciliana”

Il DDL, voluto e illustrato con passione e competenza dall’Assessore, ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare le risorse genetiche per l’agricoltura e l’alimentazione.

La nostra isola – dice Dario Cartabellotta – è da secoli un territorio che ospita e fonde tra di loro infinite qualità di cultivar portate dai popoli che dal Medio Oriente, dall’Africa e dal Nord Europa sono approdati sulla nostra isola come dominatori ma che hanno lasciato un patrimonio unico di biodiversità, di tecniche agricole e di cultura eno-gastronomica.

“Born in Sicily” mira a superare le specificità “campanilistiche”, così definite dallo stesso assessore, dei marchi DOP e DECO con un unico marchio regionale. La scelta dell’inglese è voluta. Tende infatti a sostenere l’eccellenza siciliana e a darle la giusta riconoscibilità nel contesto internazionale.

Di fronte alla perdita di qualità dei prodotti alimentari proposti dalla grande distribuzione da una parte, e al successo che raccolgono invece iniziative come Slow Food ed Eataly dall’altra, valorizzare l’unicità dei prodotti “Born in Sicily” è una strategia vincente dal punto di vista dello sviluppo economico, del marketing territoriale e della tutela della salute dei cittadini.

Come diceva già più di trent’anni fa il Prof. Urbani, illustre urbanista palermitano, la globalizzazione si sarebbe dimostrata uno strumento vincente solo per quei paesi/regioni che avessero capito sin da subito l’importanza delle proprie peculiarità territoriali dandogli giusto risalto e valore. Il suo concetto del “E’ sulu cà e ci l’haiu sulu jo” (“E’ solo qua e ce l’ho solo io”, traduzione per i non siculi) viene dunque trasformato in norma con il DDL “Born in Sicily”.

La presenza delle food blogger, e del loro pragmatismo tutto femminile, ha aperto il dibattito su temi importanti come le strategie possibili per contenere i prezzi dei prodotti locali, spesso più cari di quelli industriali, e la relazione con le normative comunitarie che confliggono con le procedure di produzione tradizionali e, ancora, come verranno scelti i prodotti che entreranno nell’elenco ufficiale della Regione Sicilia e dove potranno essere acquistati i prodotti.

Non sono state date delle risposte molto chiare in proposito, tranne che sulla possibilità della riduzione dei costi attraverso l’utilizzo della filiera corta e dunque dell’eliminazione di tutti quei farraginosi e inutili passaggi che fanno molti prodotti, che magari sono prodotti in Sicilia, portati in altre regioni per la trasformazione e riportati nell’isola con costi esorbitanti.

Ma siamo fiduciosi e almeno c’è una base normativa da cui partire.

Al termine lo chef Natale Giunta ha offerto un cooking show, in collaborazione con l comico palermitano Sasà Selvaggio, durante il quale ha dimostrato come anche con i prodotti a chilometro zero, spesso sottovalutati e considerati di poco pregio, si possano realizzare piatti di alta cucina.

Per chi desiderasse immergersi in questi gusti il ristorante Sailem propone un menù “Born in Sicily”, elaborato dallo chef termitano il quale, fino a dicembre, devolverà per ogni coperto un euro alla Mensa del Padre Abraham, alla Gancia, gestita da Fra Romano Fina dell’Ordine dei Francescani di Sicilia.

I tanti aviti cultori del prodotto locale non possono che essere lieti; finalmente, anche in Sicilia, c’è una normativa che dà la giusta rilevanza alla tradizione e alla qualità, partendo dall’attenzione alla salute del cittadino.

La cultura eno-gastronomica è identità, salute, lavoro e ricchezza. L’omologazione dei sapori, necessaria alla produzione e alla distribuzione su vastissima scala che va a sfavore dei consumatori-cittadini può essere superata solo attraverso la conoscenza delle risorse locali e la rieducazione al gusto. Almeno secondo il mio modesto parere di foog blogger siciliana al 100%.

I blogger presenti alla manifestazione: Monica Cecere di Scorzonera & Cannella, Claudia Magistro di Scorza d’arancia, Francesco Sorce di Cuoco per amico, Alessandra Messina di Cosebuone di Ale, Chiara Chiaramonte di Chiaracucina, Stefania Oliveri di Cardamomo & co., Alessandra Dammone di Piccola Pasticceria Sperimentale, Gabriella Garajo di Choco&Chic Sicile Chef, Manuela Zanni di Saggi & Assaggi, Maria Bonaccorso di Il Cuore in pentola, Fina Curcio de L’avvocato nel fornetto, Ornella Daricello di Gialla tra i fornelli, Silvia Crucitti di Kitchenqb, Romina Pollara de Dal pasticcio al pasticcino, le ricette di Romina, Francesca Landolina di Fashioncooking.it, Elena Benfante de La Montagna incantata e di Zagara e Gelsomino e Elena Montalto e Francesco Cimò di Palermonighteday.

Tutti hanno contribuito con una propria ricetta alla realizzazione della pubblicazione della raccolta di ricette “Born in Sicily, cucinare siciliano per mangiare siciliano” che sarà omaggiata alla Regione per la campagna di sensibilizzazione a sostengo del progetto e presto scaricabile anche sui singoli blog e sul sito dello chef Natale Giunta.

 

Scorzonera & Cannella

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