Consulta Giovanile a Menfi? Il Risorgimento che serve

<strong>Consulta Giovanile a Menfi</strong>? Il Risorgimento che serve

Oramai non è più mistero, segreto, nascondimento. L’Amministrazione Comunale di Menfi si è esposta. E lo ha fatto in maniera decisa e perentoria. Istituire, al più presto, la NUOVA CONSULTA GIOVANILE che dovrà essere composta da giovani di età compresa tra i 15 e i 30 anni: questo l’obiettivo! Molti in questi freddi giorni si sono chiesti, e mi hanno chiesto, cosa sia effettivamente la “Consulta Giovanile”, quale sia il suo fine, il suo senso, di quali requisiti bisogna godere per farne parte.

Consulta_Giovanile_MenfiBene, cerchiamo di fare chiarezza.

Senza ulteriori giri di parole, rispondiamo, in primo luogo, alla domanda: che cos’è la Consulta Giovanile?

La Consulta Giovanile è un organo civile, comunitario, consultivo, autonomo, che ingloba al suo interno ragazzi di qualunque razza, sesso, fede religiosa o “partitica”. Ragazzi diversi ma uniti dall’autentica volontà di “mettere in comune” le proprie idee, i propri sogni, le proprie aspirazioni, le proprie visioni al fine di migliorare la comunità, la nostra comunità. Un’occasione importante per chi, con dedizione e con proposte, “pretende” di essere attivo protagonista e non solo inquieto spettatore. Prendere parte della Consulta Giovanile significa elevarsi alla coscienza della Comunità, riesplorare la propria essenza e riscoprire veramente la propria politicità, divenendo, ora più che mai, ciò che si è sempre stati: uomini politici.

Nessuno potrà mai scalfire in me la seguente convinzione: Menfi è piena di risorse. Non intendo parlare di risorse economiche (Dio c’è ne scampi!) o ambientali. Parlo invece di risorse umane e, nello specifico, risorse giovanili. Troppe volte, a Menfi, la creatività giovanile è stata sconfinata nello spazio del non-potere. Troppe volte, a Menfi, si è fatto poco, maledettamente troppo poco. I giovani menfitani sono stati dimenticati, resi ciechi, resi muti. D’altra parte, non neghiamolo, loro, i giovani menfitani, non hanno mai veramente lottato onestamente per la riconquista del divino diritto di parola e di visione. Nel degrado culturale e morale loro, i giovani menfitani, si sono mossi e sono annegati. Adesso, ecco una nuova opportunità, un rinascimento, un Risorgimento. Questo significa “Consulta Giovanile”: possibilità di risorgere.

La Consulta Giovanile è, e deve essere, un laboratorio pratico di idee, luogo del confronto, trionfo dell’umanità. La partecipazione e l’attività giovanile nell’epoca della Morte e dello squallore morale è fondamentale, necessaria. Prendere parte della Consulta Giovanile significa metterci la faccia, rischiare, affrontare a viso aperto i problemi e le difficoltà che attanagliano il nostro quotidiano e la nostra comunità. Significa, inoltre, aiutare e pungere, con proposte e non con il vuoto e vano chiacchiericcio, l’Amministrazione Comunale, mostrando e facendo valere le esigenze dei giovani menfitani. La Consulta Giovanile è, dunque, il tempio della mediazione tra la cittadinanza e l’amministrazione, ponte orizzontale tra le richieste dei giovani ed il fare dei governatori.

Chi può prendere parte della Consulta Giovanile?

I ragazzi che hanno voglia di rischiare. I ragazzi che hanno voglia di sognare. I ragazzi che hanno voglia di dare forma e sostanza alle loro vitali idee. I ragazzi che non hanno più intenzione di essere risucchiati dall’ignoranza generale e dalla noiosa ripetizione della banalità.

Per prendere parte della Consulta non bisogna per forza di cose appartenere ad una associazione politica o culturale. Ogni cittadino che ha un’età compresa tra i 15 e i 30 anni, proprio in quanto cittadino politico avente naturalmente diritti civili, può essere un potenziale membro del grande organo della Consulta. A condizione che sia sveglio, pronto a spogliarsi della propria veste soggettiva e mettersi in cammino per la comunità, per il sociale, per Menfi. Nessuno, in Consulta, avrà e dovrà avere un soggettivo atteggiamento dispotico. Certo, la Consulta Giovanile è pur sempre un organo avente un suo Regolamento interno, un suo Statuto, una sua formale gerarchia (un presidente, un vice-presidente, un segretario). Nessuno, comunque, dovrà imporre la propria “presenza” sull’altro. In Consulta, non esiste il più grande ed il più piccolo, il più di sinistra e il più di destra. In Consulta vincono le idee. E le idee – Platone docet! – non hanno bandiere o casacche. Le idee appartengono all’universale. Le idee appartengono a Noi. Esse esistono affinché vengano messe in relazione tra di loro, nell’attesa del tripudio della conciliazione.

A breve, l’Amministrazione Comunale renderà noto un prossimo incontro con i giovani (dopo una prima positiva riunione tenutasi presso la Biblioteca Comunale) con l’obiettivo di spiegare concretamente cosa si vuole creare, come si vuole agire e come fare per farne parte e per agire. Sarà, inevitabilmente, un momento in cui può essere sollevato ogni dubbio, qualsiasi curiosità, ogni questione. Se le condizioni, come penso e come spero, sono positive, nei prossimi mesi assisteremo alla nascita (rinascita) della Consulta Giovanile a Menfi. Il Risorgimento è dietro l’angolo. Adesso, è tempo di Esistere. E’ tempo di esporsi.

Sic transit gloria mundi.

“Da ciò dunque è chiaro che la città appartiene ai prodotti naturali, che l’uomo è un animale che per natura deve vivere in una città e che chi non vive in una città, per la sua natura e non per caso, o è un essere inferiore o è più che un Dio”. (Aristotele, Politica, I.)

 

Danilo Serra, saggista.

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