La mancanza di risorse finanziarie, unite alla stanchezza per i lavori protratti per una settimana, ha contribuito ad alimentare gli animi dei componenti della commissione Bilancio dell’Ars che, nella nottata di ieri, ha dato il via libera al disegno di legge di stabilità.
Scontri verbali, durante le sedute nei giorni precedenti, non erano mancati tra Vincenzo Vinciullo, presidente commissione Bilancio, e Santi Formica, capogruppo della “Lista Musumeci”. Si è invece arrivati quasi allo scontro fisico tra Giorgio Ciaccio (M5S) e Giovanni Panepinto (Pd).
Secondo alcune ricostruzioni, dopo un lungo battibeccare, Panepinto avrebbe strattonato, afferrandolo per un braccio, Giorgio Ciaccio: “Un atto incivile – si legge in una nota dei pentastellati- e gravissimo che non può passare inosservato. Chiederemo al presidente dell’Ars, Ardizzone, la sospensione del deputato Panepinto”.
Per protesta i componenti della commissione Bilancio dell’Ars del M5S, hanno abbandonato l’Aula.
La replica di Giovanni Panepinto: “Pur se rammaricato per l’aspra discussione verificatosi in commissione Bilancio mi preme precisare che sentire deridere ed apostrofare negativamente il duro lavoro messo in campo per impedire l’aumento dei canoni irrigui a carico degli agricoltori, già penalizzati dalla crisi del comparto, così come la ricerca di risorse per gli agricoltori di Licata e Palma di Montechiaro, che hanno visto nell’ottobre dell’anno scorso radere al suolo le proprie serre, ed il tentativo di salvare i consorzi universitari, in particolare quello di Agrigento, fa certamente male e porta ad inasprire gli animi. Il continuo e sistematico attacco al lavoro del Partito Democratico subito per sette giorni e sette notti, è una pratica difficile da tollerare e che lascia l’amaro in bocca ed esaspera”.
Le lunghe sessioni di lavoro della commissione Bilancio e Programmazione hanno fatto emergere, per l’ennesima volta, le divisioni all’interno del Partito Democratico. I cuperliani Panepinto ed Alloro, non condividendo le proposte dei renziani, hanno infatti deciso di abbandonare i lavori.
“Il numero legale -ha sottolineato il presidente della Commissione, Vincenzo Vinciullo- è stato garantito dalla responsabile presenza dell’opposizione: Marco Falcone e Riccardo Savona di Forza Italia e Roberto Clemente del Pid”.
La fase finale della seduta è tornata a rianimarsi quando si doveva votare l’art. 18 della Finanziaria, ovvero la famigerata “tabella H”, riproposta col titolo: “Rifinanziamento di ulteriori leggi di spesa”.
“Con la “tabella H” – ha dichiarato Vinciullo- sono finanziati enti come quello per i ciechi ed altre istituzioni importanti. C’è qualche emendamento dubbio, ma si vedrà in Aula”.
Con un emendamento di Falcone (Fi), è stato finanziato con 3 milioni e 140 mila euro il fondo per le scuole paritarie che torneranno ad avere circa 3 mila euro di contributo per classe. “Molto meno -ha aggiunto Falcone- dei 19 mila euro dati dallo Stato nel resto del Paese, ma c’era il rischio che non venisse dato nulla”.
Ai lavoratori stagionali della forestale sono stati stanziati 250 milioni di euro. È stato approvato un emendamento che bloccherà il “turn over”, mentre la riduzione delle indennità degli amministratori comunali non sarà immediata, ma entrerà in vigore dopo le elezioni per il rinnovo degli organi amministrativi.
Con un emendamento firmato da Nello Dipasquale (Pd), si introduce il principio che i comuni che incassano royaltier per l’estrazione di petrolio o gas nel proprio territorio, ne debbano destinare una parte al recupero dei centri storici, specie se compresi nella lista Unesco, come Ragusa Ibla e per ridurre la pressione fiscale. Il 30% dovrà essere destinato ai comuni del Libero consorzio di comuni.
Per i Consorzi di bonifica è prevista una spesa di oltre 50 milioni di euro, comprese le risorse per le garanzie minime occupazionali. Per il rinnovo dei contratti dei precari degli enti locali, sono disponibili 183 milioni di euro. La parte rimanente sarebbe compresa nei 500 milioni di spesa congelata nell’attesa che il governo nazionale, trasferisca alla Regione questa somma.
“La coperta è sempre più corta -ha rilevato Vinciullo- le risorse sempre meno. Peraltro, il decreto legislativo n. 118 del 2011, non consente più di utilizzare i soldi non spesi negli anni precedenti”.
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.