Palermo capitale italiana della cultura per il 2018

Palermo capitale italiana della cultura per il 2018

Palermo è la capitale italiana della cultura 2018 e batte la concorrenza di altre nove città, conquistando il titolo che vale un milione di euro. A proclamare la vittoria, a Roma, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che ha aperto la busta preparata dalla commissione presieduta da Stefano Baia Curioni e che premia il capoluogo siciliano, che nel 2013 aveva visto invece sfumare il sogno di diventare la capitale europea del 2019.

“La candidatura e’ sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacita’ e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee – dice la motivazione – Il progetto e’ supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura anche interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzare la sostenibilita’ e la credibilita’”.

Tre anni e mezzo dopo la bocciatura di Palermo dalla selezione per diventare capitale europea della cultura 2019, l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando ci ha riprovato: e stavolta ci è riuscita. Palermo, qualche settimana fa, è stata proclamata anche capitale italiana dei giovani per il 2017.

Nel dossier presentato dal Comune, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano hanno puntato moltissimo su Manifesta12, una fra
le principale biennali di arte contemporanea su scala mondiale che si svolgerà in città proprio nel 2018. Ma hanno anche utilizzato il volano Unesco, che nel 2015 ha proclamato il percorso arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù patrimonio dell’umanità. E ancora il boom di turismo, con i visitatori che sono aumentati a vista d’occhio anche come conseguenza del terrorismo che ha reso insicure le mete del Nord Africa.

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