#INPSdown: ecco cosa potrebbe essere successo

#INPSdown: ecco cosa potrebbe essere successo

Come era plausibile, dalla mezzanotte di oggi in tanti liberi professionisti (tranne quelli iscritti a casse previdenziali di categoria), si sono collegati al sito dell’INPS per inviare i documenti con il fine di richiedere i 600 euro di bonus per l’emergenza coronavirus. Ma qualcosa è andato storto. Molti utenti infatti si sono trovati all’interno della piattaforma visualizzando le informazioni di altri cittadini. Un fatto gravissimo per la privacy.

“Un problema di privacy incredibile che di cui non sappiamo la grandezza. Ogni volta che veniva effettuato il refresh, cambiava il nome dell’utente e per alcuni venivano mostrati dati sensibili. Bisogna considerare che diversi client, ovvero diversi utenti che accedevano al sito iNPS, ricevevano gli stessi dati” – commenta l’ingegnere informatico Alberto Marini.

Ma qual è stato il problema tecnico che ha generato questa anomalia?!? Probabilmente il malfunzionamento è legato alla cache del server.

All’interno della piattaforma web, realizzata presumibilmente in ASP.NET, sarà stata usata la direttiva “OutputCache”. Questa funzionalità permette all’utente di ricevere, dal sito web, una risposta molto veloce nel momento in cui vengono inoltrate nuove richieste a pagine il cui risultato è già presente in memoria evitando quindi di rieseguirle.

Il server centrale quindi mantiene in memoria la pagina web visitata dall’utente cosicché potrà erogarla, senza “rigenerarla nuovamente”, al prossimo utente che vorrà visitarla.

Una possibilità, quella della cache, che viene considerata anche da altri esperti del settore (video). L’INPS dichiara che il problema verrà risolto, e soprattutto di avere un pò di pazienza.

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