Massoneria agrigentina. Un’inchiesta del ’92 riporta un elenco e rimesta nel torbido.

<strong>Massoneria agrigentina</strong>. Un’inchiesta del ’92 riporta un elenco e rimesta nel torbido.

Last updated on Ottobre 14th, 2012 at 04:15 pm

L’inchiesta: la massoneria ad Agrigento e Provincia

Tempi e Terre nasce con il fine di far “raccontare” i siciliani. Un nuovo format di comunicazione che va alla ricerca di tutti quei cittadini che vogliono, con riflessioni e documenti, migliorare le condizioni socio-economiche della propria terra. Un’inciso che serve a sancire qual è, senza fraintendimenti, il vero leitmotiv di questo sito. La nostra terra, la Sicilia, sappiamo essere incantevole per le sue infinite bellezze artistiche e culturali  ma anche opaca, fragile e buia in quei contesti etici e morali.

Vi riporteremo di seguito un articolo, tratto da “La Sicilia” di venerdì 12 ottobre 2012, che segnala i nomi di alcuni professionisti agrigentini inseriti nella cosidetta lista Cordova dalla Procura di Palmi. L’inchiesta del 1992 – sulla massoneria deviata – si è conclusa nel 2000 con l’archiviazione.

Consapevoli che sta alle autorità competenti emettere sentenze, noi ci limiteremo solamente a divulgare i fatti, a testimonianza che la libertà di espressione e di informazione è inviolabile oltre che sacra. Condividendone il fine, riportiamo un intervento pubblico di uno dei più illustri Presidenti americani.

Estratto del discorso, su Massoneria società segrete e libertà di stampa, del 27 Aprile 1961 del Presidente John Fitzgerald Kennedy al cospetto dei massimi rappresentanti della Stampa USA (la American Newspaper Publishers Association) riuniti presso l’Hotel Waldorf-Astoria di New York.

La parola segretezza è in sé ripugnante in una società libera e aperta e noi come popolo ci opponiamo storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete. Abbiamo deciso molto tempo fa che i pericoli rappresentati da eccessi di segretezza e dall’occultamento dei fatti superano di gran lunga i rischi di quello che invece saremmo disposti a giustificare. Non c’è ragione di opporsi al pericolo di una società chiusa imitandone le stesse restrizioni. E non c’è ragione di assicurare la sopravvivenza della nostra nazione se le nostre tradizioni non sopravvivono con essa.

CONSIDERAZIONI

E’ logico pensare che quanto pubblicato, con l’inchiesta del giornale La Sicilia, sia del ciarpame che può ingenerare confusione per il semplice fatto che la stessa indagine é stata archiviata nel 2000, certo, molti dei nomi segnalati magari non fanno parte più della massoneria, o l’hanno rinnegata, o molti altri ancora hanno abbracciamo il loro credo.

Di certo le domande sorgono spontanee e fra le tante le due più significative:

  • Perché mai tirare fuori quest’inchiesta così vecchia ed in un momento storico così delicato?
  • Cui Prodest?

IL DUNQUE

Un fenomeno quello della Massoneria che ad Agrigento è storicamente radicato. I massoni in tutta la provincia sarebbero almeno 700 con 22 logge (delle 43 presenti in Sicilia).

L’INCHIESTA

Almeno quattro ex assessori comunali di Agrigento, un sindaco, due ex parlamentari e importanti funzionari pubblici e l’attuale presidente dell’Ordine degli avvocati di Agrigento.
È questo quello che viene fuori dall’unico elenco della massoneria disponibile e che è scaturito da una inchiesta della Procura di Palmi – sulla massoneria deviata – del 1992 che si è conclusa nel 2000 con l’archiviazione. Del resto far parte della massoneria non è affatto un reato. Ma resta quell’aura di segretezza che rende pressoché impossibile o quasi ottenere gli elenchi. Gli stessi massoni infatti possono dichiarare la loro appartenenza alla loggia ma non possono in alcun modo rivelare l’appartenenza di altri «fratelli».
Tra i quattro ex assessori comunali inseriti nella cosidetta lista Cordova – dal nome del procuratore di Palmi che indagò nel 1992 e che contiene oltre 26 mila nomi, 309 dei quali agrigentini – figurano Pietro Macedonio, 67 anni assessore al Comune fino a tre settimane fa, ma anche Calogero Baldo, architetto di 58 anni (che fu assessore nella seconda metà degli anni Novanta), Giuseppe Gelardi, 70 anni (assessore Psi negli anni Ottanta) e Onofrio Lo Dico, il medico di 72 anni che fu assessore con Piazza nella prima metà dello scorso decennio. Tra chi figura in quell’elenco anche il sindacalista licatese Mario Augusto di 65 anni, l’ex presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento Angelo Barbarino di 73 anni, il sindaco di Menfi Michele Botta di 57 anni, l’imprenditore agrigentino Michele Capraro di 64 anni, ma anche l’avvocato Nino Gaziano, presidente dell’Ordine di Agrigento o ancora il dirigente del distretto sanitario di Licata, nonché ex parlamentare regionale Enzo Pezzino e due ex deputati nazionali come Nené Mangiacavallo e Giuseppe Amato, il primo riberese il secondo licatese.
Si tratta va ribadito di nomi presenti nella lista Cordova e che dunque almeno fino a quell’epoca facevano parte della massoneria. Potrebbero esserne usciti. Ma potrebbero anche farne ancora parte.
I principali Ordini massonici sono tre: il Grande Oriente d’Italia (Goi), il più numeroso con i suoi 30mila iscritti, la Gran Loggia Regolare d’Italia (Glri) e la Gran Loggia d’Italia, l’unica a concedere l’accesso alle donne. Tutte hanno il loro sito internet al quale hanno affidato persino gli indirizzi delle loro strutture.

L’ELENCO

Qui di seguito l’elenco degli agrigentini inseriti nella lista Cordova. In tutto sono 309, ma voi ne troverete di meno perché alcuni di loro nel frattempo sono deceduti.
Damiano Abate, 46 anni, medico di Sciacca; Vincenzo Abate, 80, di Licata, dipendente del ministero dell’Agricoltura; Andrea Abruzzo, 69, professore di Santa Margherita Belice; Calogero Agrò, 80 anni, impiegato di Agrigento; Tommaso Alaimo, 62, ingegnere di Licata; Stefano Albanese, 70 anni di San Biagio Platani; Filippo Allegro, 53, medico di Naro; Filippo Alosi, 64, avvocato di Naro, Giuseppe Amato, 71 anni medico di Licata; Giuseppe Amato, 70, professionista di Menfi, Baldassarre Amodeo, 66, docente universitario di Sambuca di Sicilia; Eraclide Amoroso, 71, di Agrigento; Baldassarre Antonini, 79, architetto di Menfi; Domenico Arcuri, 52, agente di commercio di Favara; Rosario Arcuri, 58, di Favara; Giuseppe Aronica, 65, impiegato di Naro; Maurizio Aronica, 49, impiegato di Naro; Vincenzo Attardo, 75, ex dipende Usl di Agrigento; Mario Augusto, 65 di Licata; Calogero Baldo, 58, architetto di Grotte; Angelo Barbarino, 73, ingegnere di Agrigento; Calogero Barbera, 74, amministratore di Menfi; Giovanni Bartoccelli, 68, commerciante di Agrigento; Vincenzo Battaglia, 63, professionista di Menfi; Vincenzo Bellavia, 62, geometra di Licata; Antonino Benigno, 66, medico di Menfi; Gerlando Bianchini, 75, ex bancario di Agrigento; Sebastian Bianchini, 49, di Grotte; Audenzio Bilella, 56, impiegato di Sambuca, Giovanni Bilello, 64, impiegato di Sambuca; Antonino Bondi, 60, medico di Menfi; Domenico Bongiorno, 56, dentista di Sciacca; Simone Bonsignore, 78, ex impiegato di Licata, Arturo Borgo, 78, geometra di Agrigento; Vincenzo Bosa, 61, commerciante di Licata, Michele Botta, 57, professionista di Menfi; Saverio Bucceri, 54, impiegato di Menfi; Giovanni Buscemi, 73, geometra di Menfi; Domenico Cacioppo, 62, professionista di Santa Margherita Belice; Gaetano Cacioppo, 63, insegnante di Menfi; Tommaso Cacioppo, 63, professionista di Sambuca; Antonino Campisi 60, insegnante di ndria della Rocca; Vincenzo Cangemi, 67, commercialista di Camastra; Sebastiano Cannata, 71, medico di Menfi; Leonardo Cannova, 72, impiegato di Sambuca; Gaetano Capodicasa di Sciacca; Michele Capraro, 64, imprenditore di Agrigento; Enzo Caruso, 69, impiegato di Raffadali; Inuccio Caruso, 73, insegnante di Santa Margherita; Vincenzo Castellana, 57, insegnante di Agrigento; Salvatore Castellano, 67, bancario di Canicattì; Salvatore Castellino, 63, medico di Palma; Bruno Castronovo, 63, medico di Palma; Liborio Catalanotto, 62, geometra di Sambuca; Vincenzo Catanzaro, 60, insegnante di Sciacca; Giacomo Cellura, 74, medico di Licata; Giuseppe Ciaccio, 66, impiegato di Menfi; Michele Ciaccio, 58, impiegato di Sambuca; Pietro Ciaccio, 53, insegnante di Santa Margherita; Gaspare Ciancimino, 62, insegnante di Ribera; Giacomo Ciancimino, 60m, dentista di Ribera; Domenico Cigna, 62, agente di commercio di Licata; Onofrio Costanza, 72, di Favara; Calogero Cremona, 60, medico di Naro; Giuseppe Cuccia, 73, impiegato di Santa Margherita; Giuseppe Cultrera, 72, dipendente Provincia di Agrigento; Filippo Cutaia, 73, Palma di Montechiaro; Maria Cutaja, 54, insegnante di Naro; Pietro D’Anna, 70, docente universitario di Ribera; Paolo D’Antoni, 58, professionista di Santa Margherita; Vito De Gregorio, 65, imprenditore agricolo di Menfi; Franscesco Maria De Michele, 54, veterinario di Sciacca; Calogero Di Benedetto, 69, impiegato di Agrigento; Pietro Di Giovanna, 64, impiegato di Sambuca; Roberto Di Leo, medico di Sciacca; Gaspare Di Prima, 74, geometra di Sambuca; Antonio Di Rosa, 69, impiegato di Agrigento; Filippo Digiovanna, 78, avvocato di Santa Margherita; Enzo Dionisio, 67, medico di Agrigento; Andrea Ditta, 76, professionista di Sambuca; Omero Erdfeld, 65, geometra di Santa Margherita; Giuseppe Errante, 73 commerciante di Menfi; Giuseppe Falauto Perez, 72, impiegato di Agrigento; Michele Farina, 59, medico di Agrigento; Michele Filippelli, 78, insegnante di Santa Margherita; Filippo Firetto, 66, insegnante di Ribera; Giuseppe Galanti, 64, medico di Licata; Giuseppe Gallo Carrabba, bancario di Agrigento; Cesarino Antonio Gallucci, 79, insegnante di Santa Margherita; Liborio Gambino, 76, medico di Ribera; Pietro Gambino, 60, professionista di Ribera; Michele Gandolfo, 58, impiegato di Sambuca; Michele Gandolfo, 62, impiegato di Sambuca; Antonino Gaziano, 60, avvocato di Santa Elisabetta; Giuseppe Gelardi, 70, geometra di Agrigento; Geremia Pellegrino, 64 di Caltabellotta; Domenico Giannola, 64, medico di Sciacca; Giovanni Giavarrini, 61, insegnante di Licata; Pippo Gibilaro, 65, impiegato di Agrigento; Salvatore Giambalvo di Santa Margherita; Felice Giudice di Favara; Bernardo Graceffa di Aragona; Giuseppe Grandinetti, 74, medico di Sciacca; Francesco Gueli di Raffadali; Tommaso Gullo, 75, professionista di Ribera; Carmelo Imbergamo, 79, geometra di Favara; Giovanni Indelicato di Casteltermini; Vincenzo Indelicato, 64, ingegnere di Sciacca; Domenico Inga, 56, medico di Lucca Sicula; Sebastiano Inglese, 73 impiegato di Ribera; Giuseppe Jacopelli Procopio di Agrigento; Giuseppe La Genga, 80, bancario di Sciacca; Fabio Landri di Agrigento; Angelo Lauria, 66, dipendente Poste Licata; Vincenzo Lauricella di Agrigento; Pellegrino Leo di Sambuca; Francesco Paolo Lima di Agrigento; Onofrio Lo Dico, 72, medico di Agrigento; Settimio Lo Cascio, 70, imprenditore di Lucca; Maria Antonietta Lo Castro, 67, insegnante di Menfi; Salvatore Lo Coco, 63, vigile urbano di Menfi; Domenico Lombardo, 75, impiegato di Menfi; Salvatore Lumia di Agrigento; Pietro Macedonio, 67, medico di Agrigento; Audenzio Maggio, 75, commerciante di Sambuca; Calogero Maggio, 66, bancario di Sciacca; Giovanni Maggio, 70, impiegato di Sambuca; Martino Maggio, 65, professionista di Sambuca; Pietro Mendina di Menfi; Antonino Mangiacavallo di Ribera; Aldo Mangione di Agrigento; Vito Marchese, 58, medico di Ribera; Saverio Marzullo, 63, farmacista di Licata; Calogero Mauceri di Menfi; Giovanni Mazza di Cattolica Eraclea; Francesco Mazzotta, 71, impiegato di ribera; Giuseppe Merlo, 71, docente universitario di Sambuca; Antonino Miceli, 64, farmacista di Sambuca; Gabriele Migliaccio, 70, agente di commercio di Agrigento; Salvatore Milioto di Santa Elisabetta; Gaetano Miraglia, 70, docente universitario di Sambuca; Francesco Mistretta, 72, impiegato di Menfi; Giuseppe Misuraca, 62, perofessionista di Sciacca; Michele Monaco di Menfi; Ettore Montalbano, 70, di Agrigento; Giacomo Montalbano di Porto Empedocle;, 65, professionista di Sciacca; Vito Monteleone, 72, insegnante di Sciacca; Salvatore Morreale, 67 di Agrigento; Domenico Moscato, 64, insegnante di Favara; Fausto Nicosia, di Agrigento; Antonio Nobile, 60 di Favara; Onofrio Nobile Orazio, 71 di Agrigento; Antonino Oliveri, 57, avvocato di Ribera; Giuseppe Pace, 63 di Agrigento; Gaspare Palminteri, 59 di Menfi; Michele Pellegrino di Ribera; Angelo Peritore, 69 di Licata; Vincenzo Pezzino, 65, medico di Licata; Bernardo Piazza di San Biagio; Calogero Piazza di Menfi; Lucio Pilotto, 69 di Sciacca; Raffaele Pinò, 69 di Agrigento; Filippo Piraino, 61, medico di Sciacca; Domenico Pirriatore, 61, di Naro; Antonino Piruzza, 71, farmacista di Aragona; Antonino Pisano, 60, medico di Sciacca; Antonino pisciotta, 48, di Menfi; Giuseppe Polizzi di Licata; Gaetano Porcelli di Licata; Girolamo Porcelli di Licata; Ignazio Prinzivalli, di Licata; Cosimo Privato, di Licata; Giuseppe Putrone, 70 di Agrigento, docente universitario; Ignazio Randazzo, 63 di Santa Margherita; Vincenzo Randazzo, 63 di Sambuca; Michelangelo Raso, 69, avvocato di Sciacca; Calogero Riolo, 62, di Naro; Roberto Romano, 54, farmacista di Menfi; Bridiga Rotolo, 68, di Sciacca; Ignazio Russo, 72 di Ribera; Leonardo Sacco, 60, medico di Sciacca; Audenzio Sagona, 55, di Sambuca; Giuseppe Saieva, di Cattolica Eraclea; Vincenzo Saladino, 53 di Menfi; Calogero Salsedo di Agrigento; Giuseppe Sanfilippo, 65, biologo di Sciacca; Antonino Sanzillo, 69 di Menfi; Nicolò Sanzone, 67 di Menfi, docente universitario; Giovanni Sardone di Agrigento; Gaetano Schifano, 60, medico di Ribera; Antonino Schillaci, 67 di Ribera; Calogero Sciangula di Cattolica Eraclea; Pellegrino Scirica, 61 di Menfi; Giuseppe Scuto di Licata; Salvatore Scuto di Licata; Gioacchino Settecasi di Alessandria; Giuseppe Settecasi di Agrigento; Rosario Sorce, 60, medico di Favara; Carlo Sortino, di Palma Di Montechiaro; Pietro Sortino, 69, di Sambuca; Santo Spagnolo, 62, di Cattolica; Giuseppe Spitaleri, 53, geometra di Naro; Giuseppe Sutera di Menfi; Saverio Taffari, 58, di Menfi; Antonino Terrasi, 62, agronomo di Agrigento; Giuseppe Terrasi di Licata; Salvatore Tilocca, 59, di Menfi; Vincenzo Todaro di Palma; Mariano Traina di Licata; Pietro Trapani, 62 di Ribera; Giuseppe Urso, 70 di Ribera, Antonino Vaccaro di Agrigento, Ignazio Vaccaro di Licata; Diego Varisano, 61 di Favara; Domenico Vassallo, 59 di Naro; Antonino Vecchio di Licata; Primo Veneroso di Sciacca; Giuseppe Veneziano, 71 di Favara; Giovanni Vento, 63, medico di Agrigento; Enrico Vetrano, 62 di Agrigento; Giuseppe Vetro, 57 di Favara; Calogero Zarbo di Palma.

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