Asus Padfone2. Roba forte da far impallidire iPhone 5 e Galaxy S III, buonanotte…

<strong>Asus Padfone2</strong>. Roba forte da far impallidire iPhone 5 e Galaxy S III, buonanotte…


Jonney Shih non ha il dolcevita nero, ma sul palco si muove con le movenze di Steve Jobs. E fa bene: quello che ha creato Asus in questi ultimi mesi, presentato oggi con il nome di PadFone 2 va oltre il concetto di smartphone Android. PadFone 2 è l’evoluzione di un prodotto che già c’è sul mercato, una soluzione ibrida dove lo smartphone diventa tablet con l’aggiunta di una docking schermo. Apparentemente nulla di nuovo, se non fosse che lo smartphone creato da Asus è ad oggi il terminale più innovativo presente sul mercato.

PadFone 2 infatti registra il debutto contemporaneo di due nuove tecnologie: da una parte gli schermi LCD IGZO di Sharp, per la prima volta in assoluto usati su uno smartphone venduto in Europa e dall’altra il processore Qualcomm Snapdragon S4 Quadcore da 1.5 Ghz, il primo SoC realizzato con architettura Cortex A15 e dotato anche di una GPU Adreno 320.

Roba forte, di prima qualità, da far impallidire iPhone 5 e Galaxy S III. Asus non si accontenta e al posto di fermarsi preme sull’acceleratore: 2 GB di RAM, 32 o 64 GB di memoria, un sistema foto video di qualità dove la fotocamera posteriore è un modulo Sony Exmor da 13 megapixel e un modulo wireless LTE.

Partiamo con lo smartphone: 136 grammi e un design supersottile, con materiali anche di qualità. Il retro zigrinato da un buon feeling, e il design a goccia facilita l’inserimento in un taschino. Rispetto al modello precedente Asus ha tolto la batteria removibile: il PadFone ora è un blocco unico in alluminio sul quale sono inseriti batteria e schermo. La batteria permette fino a 13 ore di navigazione, 2 settimane in standby e 10 ore di video ma sono valori da verificare. Nessun problema però: i 5000 mAh contenuti nella station triplicano l’autonomia e permettono di ricaricare lo smartphone per 3 volte.

Lo schermo ha un angolo di visione praticamente infinito, ma questo non è così importante su uno smartphone: buona la tenuta ai riflessi anche se con forti fonti di luce la leggibilità è leggermente penalizzata. L’uso della tecnologia IGZO per questo 4.7” da 1280 x 720 permette non solo di ridurre i consumi e minimizzare la cornice ma migliora l’esperienza touch. Come già abbiamo visto all’IFA l’IGZO abbatte il livello di rumore del touch e questo vuol dire reattività immediata e feedback istantaneo. Le performance, da quanto abbiamo potuto vedere, sono eccellenti.

Niente da dire sul processore: tanta potenza di calcolo su uno smartphone è quasi sprecata: con un hardware di questo tipo si potrebbe andare avanti per anni, e andare avanti con la potenza e i core vuol dire dare un pretesto a chi sviluppa per realizzare applicazioni pesanti e non proprio ottimizzate. Asus con quattro core A15 a 1.5 Ghz ha toccato quello che secondo noi dev’essere il limite per un device portatile, oltre è davvero inutile andare.

No comprimise anche la fotocamera: il modulo è il Sony Exmor da 13 megapixel di nuova concezione usato anche sull’Xperia T, un sensore decisamente veloce abbinato ad una lente f/2.4 attorno al quale Asus ha creato anche un software con filtri fotografici, scatto multiplo e HDR. Nel corso del suo keynote Jonney Shih ci ha tenuto a sottolineare che questo smartphone con i suoi 6 fps e 100 scatti consecutivi è migliore sia del Galaxy S III che dell’HTC One X.

La videocamera, inoltre, permette anche la registrazione a 720p e 60 fps. Oltre alla fotocamera posteriore c’è anche una camera frontale, 1.2 megapixel classici per le videochiamate.

Lato connettività oltre a 3G e Wi-fi troviamo anche l’LTE (100 Mbps download, 50 Mbps upload): il modulo LTE è configurato per lavorare sulle bande europee e quindi funziona anche in Italia. Interessante vedere come Asus ha inserito le antenne sia sullo smartphone sia nel tablet: innestando i due prodotti si sfruttano le antenne del tablet più grandi grazie ad un particolare connettore che Asus ha realizzato per unire docking a tablet.

Il connettore è proprietario a 13 pin, ma nello stesso connettore entra anche il microUSB con MHL: l’utente non si accorge dei pin in più che vengono usati solo per inviare il segnale dati alla docking. Davvero intelligente. Purtroppo questo oltre al jack cuffie è l’unico connettore presente: sparisce infatti lo slot microSD così come spariscono USB e porte SD Card sulla docking.

La parte “tablet” è anche lei ben fatta: anima in alluminio, schermo IPS da 10.1” 1280 x 800 con rivestimento anti-impronte e protezione Corning Fit. Purtroppo i riflessi restano, come si può vedere dalle foto, e se la luce incidente è forte sono anche abbastanza fastidiosi. L’esperienza tablet è completa: l’innesto è rapido così come rapidissimo è il passaggio dallo stato stato tablet a smartphone e viceversa. Se le applicazioni sono compatibili l’app trasmette lo stato all’altra sessione per una esperienza seamless completa.

Asus ha lavorato anche sul software: c’è una pratica applicazione Note e c’è anche un traduttore in real time per ogni contenuto. Per vedere come funziona vi rimandiamo al video. Asus punta moltissimo anche sul cloud, 50 GB di spazio inclusi con accesso cloud anche alla suite Office Microsoft per massimi livelli di produttività. L’aspetto software lo approfondiremo quando faremo la prova completa del device. In ogni caso abbiamo provato giochi, browser, applicazioni e tutto fila liscio e fluido come il “burro” anche se qui Project Butter non c’è ancora: PadFone 2 infatti a bordo ha Ice Cream Sandwich anche se a breve arriverà l’update a Jelly Bean.

Limiti? Paradossalmente il limite di questo dispositivo, volendo essere puntigliosi, è proprio Android. O meglio, le applicazioni Android. Asus ha fatto il meglio che poteva con l’hardware e ha sfornato un piccolo gioiello, ora tocca però si deve lavorare sui servizi perchè solo l’hardware, da solo, non serve a niente. Ben vengano il cloud con alcune applicazioni per la produttività, ma non trovare sui tablet applicazioni di video editing che sfruttano questi processori potenti è un vero peccato.

Asus PadFone 2 sarà disponibile l’8 novembre a 799 euro nella versione da 32 GB e a 899 euro nella versione da 64 GB. Ci sarà in due versioni, sia banca che nera. Asus ci fa sapere però che per Natale arriverà anche il solo smartphone a 599 euro (32 GB), un prezzo davvero ottimo per uno smartphone con queste performance.

Fonte: DDAY.it

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