Antonio Di Pietro: “Siamo morti con report. Adesso tiferemo Beppe Grillo”

<strong>Antonio Di Pietro</strong>: “Siamo morti con report. Adesso tiferemo Beppe Grillo”
Antonio Di Pietro

Anche il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sembra caduto in tentazione come tanti illustri colleghi politici e l’inchiesta del programma televisivo Report sembra inchiodarlo sulla gestione dei fondi del partito.

Secondo la trasmissione di Rai3, condotta da Milena Gabanelli, quei fondi sarebbero serviti all’acquisto di immobili finiti poi nella disponibilità di Di Pietro e dei suoi familiari.

Accuse che l’ex magistrato ha respinto seccamente, assicurando che si tratta di notizie sconfessate da sentenze in tribunale. Il leader dell’Idv starebbe preparando un dossier difensivo per smontare «punto per punto» la tesi di Report. «Comunque, se va male (se, cioè, alle prossime elezioni l’Idv non raggiunge il quorum, come è successo in Sicilia, ndr) – sottolinea in un’intervista Di Pietro – faremo opposizione fuori dal Parlamento. Tiferemo Beppe Grillo»

In ogni caso, le polemiche hanno dato forza agli antagonisti interni di Di Pietro. Crescono le quotazioni di Massimo Donadi, che promette che all’assemblea generale ribadirà «le richieste di cambiamento, un tema – dice – che non può essere eluso». Il deputato veneziano raccoglie il malcontento di una parte del partito e di numerose rappresentanze territoriali.

Crescono anche le quotazioni di Luigi de Magistris e di Leoluca Orlando, «l’asse dei sindaci», come concorrenti di Di Pietro alla guida del partito. Il sindaco di Napoli è da tempo impegnato nella creazione di una “lista arancione” dei sindaci in vista delle politiche del 2013. Ma c’è chi è pronto a scommettere che la prospettiva di un congresso straordinario possa fargli cambiare idea e spingerlo a provare la scalata al partito.
Il nome del sindaco di Palermo, invece, circola da tempo.

Tra gli indizi che puntano ad accreditare la tesi c’è il deludente risultato nel capoluogo siciliano del candidato Idv alle regionali siciliane. Accuse non proferite apertamente, ma che circolano tra gli addetti ai lavori. Difficile però che Orlando rinunci al mandato di sindaco; più facile che appoggi altre candidature magari nell’ambito dell’asse dei sindaci.
In disparte appare Massimo Donadi. Il capogruppo è stato il primo a chiedere il congresso straordinario.

Felice Belisario, presidente dei senatori Idv, chiede uno «stop alle speculazioni». Il “movimentista” Francesco Barbato spara a zero su tutti: «Donadi che corrompe il partito con le correnti, Di Pietro che parla solo con le sentenze, l’ufficio di presidenza che prende decisioni democristiane, Orlando e de Magistris che devono pensare a fare i sindaci».

È l’immagine di un partito in difficoltà, soprattutto sul territorio. Non a caso una delle ultime riunioni proponeva nuove regole per la selezione delle candidature. Da oggi i gruppi Idv, presenti nei vari Consigli regionali, dovranno dotarsi di un proprio regolamento di funzionamento interno entro 30 giorni o saranno espulsi.

 

LA RASSEGNA STAMPA SUL CASO DI PIETRO – E LE POSIZIONI DI GRILLO. in pdf 18 pagine dei quotidiani nazionali.

 

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