Palermo. Nella città capoluogo il Pdl prova l’intesa su Massimo Costa

<strong>Palermo</strong>. Nella città capoluogo il Pdl prova l’intesa su Massimo Costa

Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 04:33 pm

Massimo Costa

Per l’elezione del sindaco di Palermo, il centrodestra va verso la ricomposizione, ma restano i no di Fli e Mpa al Pdl. Il centrosinistra aspetta la sentenza della commissione dei garanti sul ricorso di Rita Borsellino. Nuovi scenari sono in corso di maturazione nel centrodestra dopo la dichiarazione di Massimo Costa, candidato del Terzo Polo sponsorizzato da Fli e Mpa, che apre anche al Pdl. Il che non gli viene perdonato dai suoi sponsor, mentre Gianfranco Miccichè (leader Gs) lavora per la ricomposizione del centrodestra.

Ieri, dopo un lungo colloquio con Casini, ha dichiarato: «Abbiamo discusso di alleanze in vista delle amministrative. Abbiamo convenuto che è una follia fare vincere lo stomaco sul cervello e che sarebbe bene mettere da parte le negatività che hanno caratterizzato i rapporti tra alcuni esponenti dei rispettivi partiti per andare a vincere già a primo turno, convergendo tutti, Pdl compreso, sul nome di Costa».
Da Fli e Mpa si mandano a Costa messaggi di rottura, confermata anche nel corso di un vertice a Roma tra gli esponenti locali e il leader di Fli Gianfranco Fini: nessuna apertura al Pdl. Fabio Granata (Fli): «A Palermo e in Sicilia siamo alternativi al Pdl e al vecchio assetto di potere, senza se e senza ma: Massimo Costa e i potenziali alleati lo tengano ben in mente. Altrimenti ognuno per la sua strada» Nino Lo Presti (Fli): «Le dichiarazioni di Costa, che spero siano state fraintese, non agevolano la possibilità che si faccia chiarezza sulle alleanze».

Francesco Musotto (capogruppo Mpa all’Ars), a titolo personale: «Noi e il Pdl sul candidato Costa? Non mi pare un’ipotesi così assurda». Ma Giovanni Pistorio (Mpa), tra il serio e l’ironia liquida Costa disegnandone un personaggio diverso da quello giudicato fino a qualche giorno addietro: «Sappiamo che Massimo Costa è un ragazzo brillante e risolve problemi, ma quello della ricomposizione dell’area moderata mi pare fuori dalla sua portata. È meglio che Costa si concentri sul programma per Palermo, che mi pare già un impegno molto oneroso anche per un giovane dalle grandi risorse come lui».

E sembra che, mentre Fli e Mpa chiudono la porta al Pdl, si profilino spiragli per testare collaborazioni con il Pd. Scrive ilfuturista, il web magazine vicino a Fli: «Terzo Polo e Pd insieme in Sicilia: obiettivo isolare il Pdl».
Le irritazioni di Fli, oltre che da vecchi conti da regolare, sono una reazione a quanto affermato da Francesco Scoma, coordinatore provinciale Pdl: «Non possiamo ignorare le parole di Costa che rappresentano un fatto importante. Aprono un ragionamento che non può durare all’infinito. Se saranno superati i veti incrociati credo sarà possibile convergere su Costa. Altrimenti non avremo alcuna difficoltà a schierare Cascio che ha già dato la sua disponibilità».
Sul fronte opposto, sono proseguiti gli interrogatori dei titolari dei certificati elettorali trovati in casa di Francesca Trapani e del compagno Maurizio Sulli, indagati per presunti illeciti nel voto alle primarie del centrosinistra, in vista dell’elezione nel seggio allestito allo Zen. Secondo testimonianze la donna e l’uomo avevano decine di certificati elettorali nella propria auto che erano stati consegnati dagli stessi elettori. Dai primi accertamenti e dalle dichiarazioni di testimoni (tra cui coloro che hanno segnalato le irregolarità ai carabinieri) emerge una situazione definita dai procuratori «poco limpida», anche se «è ancora presto per delineare un’ipotesi accusatoria definita». L’inchiesta si potrebbe allargare anche al seggio allestito in piazza Campolo dove un black out ha fermato per diversi minuti le operazioni di voto e dove sarebbero scompare alcune schede. La Procura aspetta di conoscere l’esito degli accertamenti della Digos.

Per Rita Borsellino, «i fatti di cronaca hanno appesantito le ombre sulle primarie. Ho preso atto del risultato e ho ritenuto necessario oltre che un atto dovuto richiedere l’esame del Collegio dei garanti perché sia fatta chiarezza». Da Roma, anche l’ufficio di presidenza di Idv «ritiene inattendibile il risultato delle primarie di Palermo».

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