Modica. L’ex sindaco Torchi l’ancia un appello: “Vendiamo i gioielli di famiglia”

<strong>Modica</strong>. L’ex sindaco Torchi l’ancia un appello: “Vendiamo i gioielli di famiglia”

L’ex sindaco di Modica, Piero Torchi, lancia all’amministrazione comunale tre proposte che, secondo lui, potrebbero risolvere in parte i problemi dell’ente. Sostanzialmente Torchi consiglia di vendere i cosiddetti “gioielli di famiglia” per ottenere una liquidità tale da poter garantire almeno il pagamento dei fornitori e dei lavoratori diretti e indiretti dell’ente.

L’ex sindaco di Modica, Piero Torchi

La prima mossa riguarda l’ex Palazzo delle Poste “che – dice Torchi – è occupato da uffici comunali in violazione della delibera del Consiglio comunale a seguito della quale era stato acceso il mutuo”. L’ex sindaco, sognando un centro storico vitale, suggerisce di effettuare, secondo la legge Brunetta, un repentino cambio di destinazione votandolo in Consiglio per fare del palazzo un centro commerciale, fiore all’occhiello della parte storica della città. “A fronte di quanto pagato dall’Ente per l’acquisto dell’immobile, ossia circa 700mila euro – dice Torchi – oggi se ne ricaverebbero, secondo le stime effettuate, intorno ai 4 milioni”.

I locali della scuola di via Vittorio Veneto, oramai obsoleti, potrebbero diventare un albergo. “La clausola per l’acquirente, che farebbe dell’attuale sede scolastica una struttura ricettiva nel centro storico della Contea – dice Torchi – sarebbe quella di dotare la città, nel tratto finale di Viale Medaglie d’Oro, di moderni edifici per la nuova scuola. Il Comune ne trarrebbe anche uno spread positivo”.

L’ultima ‘mossa’ riguarda lo stadio del Caitina. “Necessita un atto di coraggio – dice Torchi – per indire un bando di gara appetibile per gli imprenditori, dato che stiamo parlando di zona B, e, al contempo, vantaggioso per l’Ente che, senza arrecare disagio alcuno agli atleti modicani, cederebbe lo stadio per eventuali edificazioni non prima di averne ricevuto in cambio uno moderno ed efficiente, cosa che, date le sue condizioni, non potrà essere il Caitina. Il nuovo stadio – prosegue l’ex primo cittadino – potrebbe sorgere nell’area prevista per il nuovo carcere che, data l’ormai conclamata chiusura del Tribunale secondo quanto sancito dal decreto legislativo 155/2012, non sarà più costruito. Lo spread potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro”.

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