Acqua pubblica. I sindaci agrigentini invocano l’intervento del neogovernatore: “Caro Crocetta, pensaci tu”

<strong>Acqua pubblica</strong>. I sindaci agrigentini invocano l’intervento del neogovernatore: “Caro Crocetta, pensaci tu”

15 sindaci agrigentini, che da alcuni anni si battono contro la privatizzazione del servizio dell’acqua potabile, hanno scritto al neo presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, oltre che per fargli i rituali auguri per la sua elezione, per chiedergli di bloccare immediatamente, revocandolo, il decreto di commissariamento dell’assessore regionale ai Servizi pubblici, il n. 1412 del 28 agosto 2012, con il quale i commissari regionali si sostituiscono alla civica amministrazione per la consegna degli impianti e delle condutture idriche cittadine a Girgenti Acque che cura la distribuzione del prezioso liquido in provincia.

Acqua pubblica, sindaci agrigentino scrivono a Crocetta

I sindaci a sottoscrivere il documento che l’avvocato Gigi Restivo, a nome dei primi cittadini, ha già inviato a Palermo sono Giulio Mulè Cascio, Giovanni Panepinto, Vito Ferrantelli, Giovanni Prato, Vito Mangiapane, Salvatore Sanzeri, Salvatore Lo Dico, Michele Botta, Calogero Impastato, Rosario Bonfanti, Martino Maggio, Filippo Bartolomeo, Emilio Militello, Francesco Valenti, Stefano Leto Barone, in rappresentanza dei rispettivi Comuni ossia Alessandria Della Rocca, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Menfi, Montevago, Plama di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santo Stefano Quisquina.

“I nostri comuni da cinque anni – scrivono i sindaci agrigentini – si oppongono strenuamente alla richiesta di consegnare le proprie risorse idriche, le relative reti e gli impianti al gestore privato, con iniziative pubbliche e procedimenti giudiziari e sino ad oggi, la magistratura amministrativa ha sempre valutato le nostre ragioni”.

«Dopo la recente nomina dei commissari ad acta – scrivono i 15 sindaci al presidente Crocetta – i quali dovrebbero avere il compito di sostituire le nostre amministrazioni, il relativo decreto assessoriale è stato da noi elettivamente impugnato e il prossimo 20 novembre si terrà, innanzi alla prima sezione del Tar di Palermo, la camera di consiglio per la decisione sulla chiesta sospensione dei provvedimenti impugnati».

L’impegno dei sindaci, con il Forum regionale per l’acqua, e i beni comuni, si è concretizzato nella redazione di un disegno di legge per la ripublicizzazione del servizio idrico, tra l’altro sottoscritto da circa 150 Consigli comunali dell’Isola. Sul finire della scorsa legislatura regionale, l’assessore ai Servizi pubblici ha nominato i commissari per i Comuni inadempienti.

Gli amministratori chiedono al presidente Crocetta di intervenire subito, alla luce del risultato referendario del 12 e 13 giugno scorso e alla luce del fatto che la Corte Costituzionale ha già bloccato di recente i tentativi dei governi Berlusconi e Monti di vanificare il risultato referendario.

Nel lungo elenco dei comuni che hanno scritto al nuovo governatore della Sicilia dicendo no alla privatizzazione del servizio idrico manca Sciacca, che ricordiamo ha da tempo consegnato le reti e i suoi impianti alla Girgenti Acque SpA.

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