Centrodestra. All’ipotetico addio di Alfano, seguirà il “ritorno” di Miccichè ?!?

<strong>Centrodestra</strong>. All’ipotetico addio di Alfano, seguirà il “ritorno” di Miccichè ?!?

Gianfranco Miccichè, nonostante il battage degli ultimi giorni di campagna elettorale, ha conquistato una magra quarta posizione nella corsa alla presidenza della Regione. Ma il suo posizionamento, con Grande Sud che supera lo sbarramento del 5% e tre deputati conquistati all’Ars, lo pongono al centro della scena: a metà delle esigenze del neopresidente Rosario Crocetta che dentro il Parlamento regionale non conquista per un soffio la maggioranza d’aula e a metà delle esigenze del cav. Silvio Berlusconi che in Sicilia deve riconquistare spazi in vista delle primarie del Pdl e del suo “ritorno” in campo.

Miccichè conquista qualche seggio utile al presidente eletto senza maggioranza. Ma se il suo risultato lo riportasse alla corte di Berlusconi?

Deluso da Angelino Alfano che ha collezionato due sconfitte su due in meno di un anno di elezioni perdendo la piazza di Palermo e quella della Regione, consegnando alle alleanze nazionali un’ipotesi di coalizione di centrosinistra moderato, co nun revival di cinquettii fra Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani, Berlusconi potrebbe pure bussare alla porta di Miccichè per portare a casa un altro dieci per cento di voti a sostegno.

Non convince del tutto il dato del Partito dei siciliani dell’ex presidente Raffaele Lombardo che raggiunge il 10% delle preferenze. Chi ha fatto dichiarazione di adesione alla causa del presidente è stato immediatamente, ben prima della conclusione dello spoglio, Fabio Granata, esponente di Fli che ufficialmente si è schierata accanto a Miccichè non senza evidenti dissapori: “La vittoria di Rosario Crocetta rappresenta  un’opportunità di cambiamento importante, nel caos del quadro politico siciliano – dice Granata -. Il mio sostegno e quello di tanti dirigenti e candidati di Fli può diventare la base di una collaborazione ad un progetto di innovazione e legalità e, insieme all’Udc e agli autonomisti, rappresentare un’area politica molto ampia sulla quale costruire la lista per l’Italia e una alleanza con il Pd che da siciliana può diventare nazionale e vincente”.

Il partito di Fini, Fli, scompare dalla geografia parlamentare dell’Ars facendo così decollare la lista per l’Italia, in alleanza con l’Udc di Casini per recuperare spazi ed evitare la scomparsa anche a livello nazionale. Non superano per l’ennesima volta la sfida delle elezioni regionali l’Idv di Antonio Di Pietro ed il partito di Nichi Vendola.

L’analisi politica siciliana, inutile negarlo, segnerà le strategie politiche nazionali. Ne vedremo delle belle …. ilSud

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Una Risposta per Centrodestra. All’ipotetico addio di Alfano, seguirà il “ritorno” di Miccichè ?!?

  1. il rientro alla base degli ex illustri che costruiscono partiti per poi non arrivare al futuro sbarramento, con un rimescolamento che sà di chiamata alle armi perchè meglio insieme, che trombati da soli

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