La crisi economica colpisce anche la malavita. I Boss tornano al narcotraffico

<strong>La crisi economica colpisce anche la malavita</strong>. I Boss tornano al narcotraffico

La mafia è tornata ad occuparsi dello spaccio di droga “al minuto”. Non solo traffico di stupefacenti in larga scala ma anche il capillare controllo dello smercio di hashish, marijuana, eroina e cocaina. La pesante crisi economica che ha colpito quasi tutti i settori imprenditoriali e commerciali ha costretto i capicosca a rivedere tutti gli affari.

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E così, oltre che di spaccio e traffico di droga, le cosche sono rientrate a pieno titolo nella gestione dell’usura, della prostituzione, delle frodi comunitarie. Laddove si possono ricavare introiti liquidi (così da pagare i picciotti, le famiglie dei detenuti) ecco che le “famiglie” hanno ripreso in larga scala il coordinamento di tutti gli affari illeciti. Ciò è emerso anche dall’operazione antidroga della Squadra mobile di Palermo che, ieri, ha portato all’arresto di 20 presunti trafficanti di stupefacenti.

Sembra di essere tornati tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 quando le cosche mafiose siciliane non solo smerciavano ai tossici le dosi giornaliere e trafficavano ingenti quantità di eroina, ma raffinavano addirittura la droga nei depositi clandestini con il diretto controllo della mafia italo-americana.

Oggi la mafia è interessata anche al mondo delle scommesse clandestine (calcio ed ippica) è direttamente inserita nella collocazione delle slot-machine negli esercizi commerciali, ed ritornata a lucrare sul giro di prostituzione, nel business del riciclaggio dei rifiuti e nel traffico di esseri umani.

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