Mafia, duro colpo al tesoro di Matteo Messina Denaro. Confiscati 45 milioni di beni

<strong>Mafia, duro colpo al tesoro di Matteo Messina Denaro</strong>. Confiscati 45 milioni di beni

Last updated on Aprile 15th, 2013 at 09:45 am

Ennesimo duro colpo al tesoro del boss mafioso castelvetranese Matteo Messina Denaro. La Dia – Direzione investigativa Antimafia – di Trapani ha confiscato beni per oltre 45 milioni di euro riconducibili a due imprenditori di Castellammare del Golfo (Tp) nel ‘mandamento’ guidato dalla primula rossa di “cosa nostra”.

Direzione investigativa antimafia di Trapani

Il provvedimento ha raggiunto le persone di Mariano Saracino, 65 anni, e Giuseppe Pisciotta, 69 anni, soci nella gestione di imprese per costruzioni edili e produzione e commercio di conglomerati cementizi.

Saracino è indiziato mafioso e ritenuto a disposizione della “famiglia” di Castellammare del Golfo ma anche dell’area palermitana, poiché avrebbe messo a disposizione propri immobili per nascondigli di latitanti e per riunioni di mafia. L’imprenditore è stato più volte condannato, con sentenze passate in giudicato, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e altro. Ha svolto la sua attività imprenditoriale sfruttando il cosiddetto “metodo mafioso”, attraverso l’illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici. La confisca ha colpito imprese, immobili, terreni, veicoli e rapporti bancari.

Lo scorso 16 novembre beni per 5 milioni di euro erano stati sequestrati a Leonardo Ippolito, 57 anni, della famiglia mafiosa di Castelvetrano,  fiancheggiatore del boss latitante Matteo Messina Denaro. Sequestrati 10 fabbricati, un terreno, diverse autovetture e uno yacht. Ippolito sarebbe “elemento organico della famiglia mafiosa di Catselvetrano”. Nell’officina dell’uomo si sarebbero tenuti incontri tra mafiosi. Ippolito – inoltre – avrebbe anche avuto il ruolo di ‘messaggero’ di Cosa nostra”.

 

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