Vertice Berlusconi-Lombardo. Nasce la nuova alleanza fra i “Lombardi”

<strong>Vertice Berlusconi-Lombardo</strong>. Nasce la nuova alleanza fra i “Lombardi”

Nasce la nuova alleanza fra i “Lombardi”. Lombardo Raffaele ha trovato l’intesa con il Lombardo Berlusconi.

Tutti i retroscena e le dietrologie raccontano che sino all’ultimo Raffaele Lombardo ha puntato a chiudere l’accordo con l’Api di Rutelli e Tabacci, per saldare il suo Pds/Mpa al carro del centrosinistra, dunque al Pd. Ma non ha funzionato, troppi ostacoli, veti qua e veti là, mal di pancia e così quelli che erano stati fedeli alleati al governo regionale hanno chiuso la porta.

Lombardo e Berlusconi
Lombardo e Berlusconi

Ma Lombardo aveva un altro mazzo di carte pronto, anzi anche la partita già bella e avviata, naturalmente, e diremmo anche una partita che, in fondo, non si è mai davvero chiusa. Quella con Silvio Berlusconi.

Così il colpo di cesoia finale alla trattativa con Tabacci, ha fatto accelerare la pratica che ha portato al riavvicinamento tra gli autonomisti lombardiani e i pidiellini berlusconiani.

Con tutto ciò che questo significa, alla luce dei rapporti che, seppur formali e seppure esclusivamente strumentali alla campagna elettorale, in qualche modo dovranno essere ripristinati tra vecchi alleati, ex amici, diventati nel tempo avversari e nemici.

Lombardo rientra nella coalizione del centrodestra che fa capo a Berlusconi dalla porta che apre Gianfranco Miccichè con Grande Sud. Il quale, giusto per ricordarlo, dopo avere quasi quasi rinnegato durante la campagna elettorale per le Regionali non solo gli ex compagni di partito, ma persino il leader Berlusconi in persona, ha dovuto cercare ospitalità nel partito da cui proveniva per marciare con Grande Sud su Roma. Quindi Micciché, bene o male e volente o nolente torna ad incontrare Angelino Alfano, mentre dovranno rassegnarsi per reciproca utilità, in fondo, a stare sulla stessa barca anche Raffaele Lombardo, Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione.

Situazioni tutte di difficilissima digeribilità, ma Berlusconi ha avuto parole confortanti e giustificative per tutti: qua si gioca una delle chance del Cavaliere di far perdere metà elezioni al centrosinistra, conquistando il Senato. Dunque in Sicilia accordi anche con il figliol prodigo Micciché, con il transfuga Lombardo, così come al Nord con Maroni & C.
Ed è Berlusconi che sta trattando in prima persona gli accordi. Da Palazzo Grazioli ieri dall’entourage di Berlusconi è stato fato trapelare che il grande capo ha incontrato l’ex governatore siciliano. Un incontro che, però, non sarebbe bastato a chiudere la discussione e per questo sarebbe stato aggiornato a oggi. Lombardo chiede a Berlusconi alcune garanzie, anche se sa che oggi il peso del suo movimento non è più esattamente quello che aveva sino a qualche tempo fa. Lo sa anche Berlusconi, ma al Cavaliere serve tutto.

Così si tratta, ma l’accordo c’è già. Lombardo ha chiesto, a quanto pare, a Micciché di inserire nel simbolo di Grande Sud qualcosa che evochi l’Mpa (forse ‘a palummella, non si sa…), per non disperdere quel che aveva costruito. L’idea dei due “autonomisti” siciliani è quella di essere protagonisti di questo partito del Sud che dovrebbe aver dentro anche Scopelliti in Calabria (e forse anche Loiero, ex governatore calabrese), il campano Caldoro, l’ex governatore pugliese ed ex ministro, Fitto.

Insomma una “controLega”, chiamiamola così, che stavolta quando c’è da prendere provvedimenti seri e concreti abbia forza di negoziazione a Palazzo Chigi e non subisca i ricatti leghisti. Loro stanno provando a farla, poi si vedrà quanto è lontano il governo con l’aria che tira. Tratto da lasicilia

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