Acireale. Devozione e riti per San Sebastiano

<strong>Acireale</strong>. Devozione e riti per San Sebastiano

«Nesci nudu e si cogghi tuttu ‘u friddu», esce nudo e raccoglie su di sé tutto il freddo dicono ad Acireale di San Sebastiano che si festeggia con grandi onori domani e domenica nella città etnea.

L'uscita del fercolo di San Sebastiano ad Acireale.
L’uscita del fercolo di San Sebastiano ad Acireale.

La festa per il patrono si apre oggi con la processione delle reliquie con la partecipazione del Capitolo Collegiale, delle Confraternite e dei devoti fino alle 22 con il suono delle tradizionali “Sette chiamate”.

Domenica il fercolo settecentesco con la statua raffigurante il santo – chiamato anche ‘u rizzareddu (il ricciolino) – esce dalla Basilica con una manovra particolarmente spettacolare, tirato dai devoti con i fazzoletti bianchi sul capo e durante il tragitto il santo compirà altre vertiginose corse.

Alle 16 sosta davanti alla vecchia stazione di Acireale per salutare il passaggio di un treno, rievocazine di quando un analogo treno passava pieno di soldati diretti al fronte durante la Prima Guerra Mondiale.

San Sebastiano è festeggiato in numerosi centri della Sicilia, ma da segnalare è certamente la devozione di Melilli, che conserva una piccola reliquia, e che richiama tantissimi fedeli da tutta la provincia di Siracusa.

Grandi festeggiamenti anche a Palazzolo Acreide dove il santo viene venerato con fervore: riti, messe e tradizionali processioni del fercolo.

A Maniace rami di alloro vengono portati in processione e abbelliti con nastri variopinti in ricordo dell’albero di alloro al quale il martire sarebbe stato legato per essere trafitto dalle frecce dei soldati romani. Domani il simulacro viene accompagnato fino alla chiesa del castello dove si cantano i “vespri” e si benedicono i “panuzzi” di S. Sebastiano.

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