Rifiuti, ecco la road map della riforma targata Crocetta

<strong>Rifiuti</strong>, ecco la road map della riforma targata Crocetta

Al via la “riforma” rifiuti targata Crocetta. Dopo l’approvazione della legge 3 del 2013, adesso l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Nicolò Marino detta tempi e modalità di attuazione del nuovo sistema.

Rosario Crocetta
Rosario Crocetta

La direttiva è del primo febbraio e sarà presto pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

In 17 pagine ridisegna la gestione dei rifiuti in Sicilia, a partire dalla possibilità per i Comuni di «gestire i servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti», per arrivare ad un complesso «sistema di monitoraggio» (entro la fine di marzo), e ad una «riedizione del Piano rifiuti» (entro il 31 maggio) con un ventilato slittamento dei termini per l’equiparazione agli standard europei in fatto di raccolta differenziata, dal 2015 al 2017.

Una road map dai tempi stringati. La prima scadenza è infatti il 15 febbraio, tra dieci giorni. In quella data, stando alla direttiva firmata dall’assessore Marino, tutte le Srr (Società di regolamentazione rifiuti) dovranno essere costituite, pena l’invio di un nuovo commissario. Entro il 31 marzo le stesse dovranno anche approvare i nuovi Piano d’ambito. Lo Statuto delle società sarà quello di consortili a responsabilità limitata con capitale sociale minimo di 10mila euro e con facoltà di nomina di un amministratore unico (o di un presidente con funzioni di amministratore delegato se in presenza di Cda).

«Finora delle 18 previste ne sono state costituite solo 6. I commissari nominati dal precedente governo sono decaduti e se i comuni non provvederanno a costituire le nuove strutture, invieremo nuovi commissari ad acta», spiega l’assessore.

«La non costituzione delle Srr – continua – provoca ritardi su tutta la macchina organizzativa e sull’attuazione del Piano rifiuti. Per questo la nostra idea come governo è di approvare anche una legge che consenta, in caso di ritardi o inottemperanza dei termini da parte dei Comuni, lo scioglimento dei Consigli comunali». Nell’immediato, comunque questo non ci sarà.

Ad essere immediata sarà, invece, la stretta su Comuni, Società d’ambito ma anche sui gestori delle discariche. Stando alla direttiva, per evitare emergenze e disservizi, «i soggetti sia pubblici che privati che gestiscono discariche» dovranno comunicare le criticità con almeno 30 giorni di anticipo. Non solo: dovranno «individuare piani di rientro o moratoria per i pagamenti pregressi nei confronti delle società d’ambito». In questo caso, «poiché il tasso di monetizzazione della Tarsu per i ruoli emessi si attesta al 50 – 60%», si legge nel documento, i piani di rientro dovranno tenere «in debito conto una dinamica dei flussi di cassa di almeno 450 giorni». Dai 90 ai 120 giorni, invece, per «gli oneri correnti» dal momento che le società d’ambito operano in «regime di finanza derivata».

Dal canto loro le Società d’Ambito dovranno avviare «conferenze di servizio e piani di rientro per venire incontro ai soggetti gestori».

I Comuni (in forma singola o associata mediante lo strumento della convenzione tra enti locali) avranno margini di manovra negli Aro, gli Ambiti di raccolta ottimale, per quanto attiene il servizio urbano di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti. La nuova legge prevede due possibilità: un unico affidamento per l’intero Ato che comprende la gestione integrata dei servizi realizzando coincidenza tra Ato e Aro; o l’affidamento disgiunto per la gestione impiantistica e un affidamento per ciascuna eventuale area di raccolta. In ogni caso, la direttiva parla chiaro: i comuni dovranno presentare il proprio piano di interventi in maniera preventiva al Dipartimento acqua e rifiuti ed essere coerenti con i Piani d’Ambito.

Ma l’altra grande novità è nell’avvio del sistema di controllo e monitoraggio: entro il 28 febbraio la Regione provvederà alla «ricognizione delle discariche in esercizio, dei provvedimenti autorizzativi in corso, delle tariffe applicate e autorizzate». «Subito dopo – spiega ancora Marino – verrà predisposta una proposta di piano attuativo delle discariche, coerente con la definizione dei nuovi 18 Ato».

Sempre entro febbraio, le 27 società d’ambito in liquidazione dovranno produrre i bilanci dal 2009 al 2012. Stessa cosa dovranno fare i comuni trasmettendo i dati del bilancio consuntivo relativi alle voci su «impegni, spese e pagamenti alle società d’ambito» e Tarsu. Il nuovo sistema di monitoraggio consentirà, tra l’altro, la tracciabilità dei trasporti mediante sistemi informativi Its (intelligence trasport system con dotazione dei mezzi di trasporto di black box per la verifica dei trasporti effettuati), sia della quantità dei rifiuti (con «verifiche remote dei sistemi di pesature presso le discariche di conferimento»). Gioia Sgarlata

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