Giunta, Maria Rita Sgarlata e Antonio Presti probabili nuovi assessori

Giunta, <strong>Maria Rita Sgarlata</strong> e <strong>Antonio Presti</strong> probabili nuovi assessori

Maria Rita Sgarlata e Antonio Presti potrebbero essere i nuovi assessori della Giunta Crocetta.. Un‘archeologa e un mecenate. Alla prima, andrebbe l’incarico di assessore per il Turismo. Ad Antonio Presti, invece, andrebbe la delega riguardante i Beni Culturali. Conosciamoli meglio…

Maria Rita Sgarlata quasi certa anche se non ancora ufficiale la delega. Un’archeologa ai Beni culturali «Fiera e orgogliosa dell’incarico».

Nella giunta regionale di governo, dopo la fugace apparizione di Amleto Trigilio, torna un’altra figura siracusana che stavolta ricopre la duplice veste di tecnico e di politico, perché Maria Rita Sgarlata è un’archeologa ma è anche una militante del movimento di Crocetta, Il Megafono, che si è messa in vista propria in occasione delle ultime elezioni, prima regionali e poi politiche.

Fino alle 21 di ieri sera, ancorché fosse pressoché ufficiale la sua designazione ad assessore, non le era stata ancora assegnata una delle due deleghe rimaste vuote: Beni culturali e Turismo.
In giunta Maria Rita Sgarlata porta un bagaglio significativo di esperienze maturate in campo scientifico, garantendo un apporto che nulla avrà senz’altro di meno, nel caso occupasse i Beni culturali, dall’uscente professore Antonino Zichichi.
Una giornata di emozioni quella di ieri per il neo assessore.
«Sono fiera e orgogliosa dell’incarico. Sono soprattutto grata al presidente Crocetta che ha voluto affidarmi un incarico così prestigioso».

L’assessore siracusano si dice pronta a lavorare con la dedizione che ha sempre contraddistinto la sua attività di ricerca, e non ha voluto commentare «le troie in Parlamento» dell’ex assessore Franco Battiato.
Maria Rita Sgarlata, laurea in Lettere classiche all’università di Catania, è specializzata in Archeologia medievale alla Scuola nazionale di Archeologia a Roma. Dopo anni di precariato, dal 2000 è diventata ricercatrice nel settore Archeologia cristiana e medievale dell’ateneo di Cassino. Ha tenuto lezioni e seminari al Pontificio istituto di Archeologia cristiana a Roma e Parigi (Sorbonne-Paris IV).
L’attività di archeologa ha portato la neo assessore a dirigere scavi e indagini archeologiche a Paphos (Cipro) e nell’area del Rif (Marocco settentrionale).

Ha curato l’allestimento di mostre, in particolare nel 2007 a Tunisi nel Museo nazionale del Bardo sul cristianesimo tra Sicilia e Africa e nel 2008 a Catania su «Agata santa. Storia, Arte e Devozione».
«Le mie linee di ricerca si sono concentrate sui problemi connessi con la diffusione del cristianesimo e la genesi e lo sviluppo dei cimiteri comunitari, sullo studio dei santuari martiriali e l’analisi della struttura sociale in età tardoantica e altomedievale a Siracusa e in Sicilia. Il ruolo che mi ha dato più soddisfazione – dice l’assessore Sgarlata – ancora oggi è quello che ricopro dal 1996 perché mi impegna in un’opera costante di tutela e di valorizzazione del patrimonio archeologico cristiano, in qualità di ispettrice per le Catacombe della Sicilia orientale della Pontificia commissione di Archeologia sacra e perché mi ha resa sensibile ai temi della difesa del paesaggio da un eccessivo consumo del suolo e dal degrado, consapevole della necessità di recuperare la vocazione turistico-culturale del nostro territorio attraverso scelte sostenibili e non più condizionate dagli speculatori».

L’impegno civico dell’assessore Sgarlata, negli ultimi anni è andato in questa direzione: ha infatti fondato l’associazione Energie Nuove e Cambiacittà e ha portato avanti le istanze di Sos Siracusa contro la cementificazione sfrenata della costa del Siracusano. laura valvo

 

  Antonio Presti il mecenate messinese: «io al turismo? Difficile decidere». Uno spirito contemplativo che poco s’adatta alla burocrazia.

Razionalmente, Antonio Presti, il mecenate messinese, creatore della Fiumara d’arte, non avrebbe alcuna intenzione di accettare la proposta del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che gli ha offerto la poltrona di assessore al Turismo o ai Beni culturali.

«No, non posso abbandonare tutto ciò per cui ho speso la mia vita e ho creato con il mio patrimonio personale». Ma il pressing dell’amico Rosaro che tra l’altro ha scelto come sua fissa dimora proprio l’hotel Altelier sul Mare di Castel di Tusa, che è di proprietà di Presti, con l’aumentare delle ore è sempre stato più insistente. Dopo il «licenziamento» del cantautore Franco Battiato e dello scienziato Antonino Zichichi, una personalità come quella di Presti, conosciuto e apprezzato, per tutto ciò che nel campo della cultura è riuscito a fare, noto in tutto il mondo, sarebbe proprio ciò che ci vuole.

E Antonio Presti questo lo sa bene. D’altronde, già una volta ha ceduto alle pressioni di Rosario Crocetta, accettando di candidarsi al Senato nella lista «il Megafono», al secondo posto dopo Beppe Lumia. Contrariamente alle previsioni, però, seggio ne è scattato uno solo. Ma una cosa è fare il senatore, un’altra è assumere ruolo e compiti di un governo regionale. Doversi districare tra leggi, circolari, regolamenti e delibere per uno spirito come il suo, proteso alla contemplazione dello spirito e della spiritualità che emanano le opere che ha voluto nella Fiumara d’Arte, arricchendo un territorio depresso e dimenticato, sarebbe davvero difficile.

«Che fine farà la Fiumara se accetto la poltrona di assessore? », si è più volte chiesto. Non solo non avrebbe più il tempo per occuparsene, ma si esporebbe al conflitto d’interesse nel caso in cui qualche finanziamento pubblico dovessere arrivare per un qualsiasi motivo. «Io sono uno che ha speso tutto il suo patrimonio per la Sicilia, per tutta la Sicilia». Presti, come è noto, è anche il promotore di un progetto per la rivitalizzazione sociale del quarteire Librino di Catania; a Palermo ha creato il progetto “Io sono il fiume Oreto dell’Umanità”. E tante altre idee ha e intende realizzarle in giro per tutta l’Isola. Per il Mecenate, l’idea di dovere abbandonare o mettere in secondo piano le sue creature, per le quali si è battuto contro tutti e contro tutti, lo fa stare male. Eppoi, versosimilmente, non vuole che si dica che è diventato assessore regionale, grazie alla grande amicizia che lo lega al presidente della Regione, Crocetta.
Comprensibili le ritrosie di un uomo che ha decicato la sua vita alla bellezza, dell’arte e dello spirito. E che improvvisamente dovrebbe tuffarsi in un mondo che non gli appartiene, fatto di scartoffie e di burocrazia. Dovrebbe buttarsi a capofitto nella «tana del lupo».

Ma Crocetta non sembra intenzionato a mollare la presa. «Tutti mi chiedono – ha ripetuto il presidente della Regione – di nominare Antonio Presti assessore proprio per le sue caratteristiche. Spero che alla fine dica di sì». E il presidente della Regione, dopo un’intensa giornata romana, trascorsa tra il ministero della Coesione territoriale e quello del Welfare, dopo un breve passaggio in presidenza, è tornato a Castel di Tusa, nell’hotel Atelier sul Mare dove va appena può, perché in quel luogo trova la serenità. Ma ieri sera, certamente, aveva un motivo in più: convincere il suo ospite a fare l’assessore. Oggi a Palazzo d’Orleans è atteso il presidente del Senato, Pietro Grasso, e vorrebbe fargli trovare la giunta al gran completo. La notte porterà consiglio.
Li. Mi. lasicilia

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