Crocetta: aboliamo la parola rimpasto e possiamo dialogare

<strong>Crocetta</strong>: aboliamo la parola rimpasto e possiamo dialogare

«Stiamo lavorando bene, no alla vecchia politica». Si allungano i tempi per il vertice di maggioranza.

Pur auspicando il più presto possibile, il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi, il vertice di maggioranza che dovrà affrontare lo spinoso problema del rimpasto di giunta, i tempi si potrebbero rivelare più lunghi di quanto si possa desiderare. Venerdì e sabato, infatti, i maggiorenti del Pd saranno impegnati nell’assemblea nazionale del partito che dovrà stabilire le regole per le assise congressuali, nazionale e regionali.

Rosario Crocetta

In ogni caso, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, cui il termine «rimpasto» non va proprio giù, prima di parlare della sostituzione di qualche assessore, come ha già annunciato, intende rendere pubblico il consuntivo di quanto fatto finora dai singoli assessori. L’incontro di domenica a Tusa con lo stesso Gucciardi e il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, comunque, è servito per riprendere un dialogo che si era pericolosamente incrinato, specialmente dopo la richiesta di sostituire, tra gli altri, l’assessore all’Economia, Luca Bianchi.

«Se aboliamo la parola rimpasto – ha ribadito Crocetta – il dialogo non può mancare. Peraltro, il termine rimpasto non piace neanche alla gente, perché sa di vecchia politica. Vivo una situazione surreale, sono stato eletto dal popolo, ma da nove mesi il mio partito vuole rimpastare il governo. I partiti non capiscono che le istituzioni sono un’altra cosa. Stiamo lavorando bene: con l’assessore Bianchi l’anno scorso abbiamo effettuato tagli da 2,5 miliardi e senza fare macelleria sociale. E cavallo che vince non si cambia. Io non ho nessun problema con il mio partito. Anzi, non consento a nessuno di dire che il Pd non è il mio partito».

Per il capogruppo Guacciardi, però, «il vertice di maggioranza è urgente, mi auguro che venga convocaro in tempi brevissimi. Col presidente Crocetta abbiamo condiviso l’esigenza di dotarci di un metodo per concordare le scelte: Crocetta finora si è sobbarcato una mole di lavoro mostruosa, ha fatto più di quanto poteva. Il Pd è con lui e il governo deve rafforzare l’azione che sta portando il presidente». Com’è noto, «rafforzamento» significa l’ingresso in giunta di Lupo e Cracolici. Quest’utimo, secondo indiscrezioni, nella prossima primavera, da assessore regionale, vorrebbe candidarsi al Parlamento europeo.

E proprio Cracolici che domenica, mentre era in corso a Tusa la riappacificazione tra Crocetta ed i vertici del Pd (Gucciardi e Lupo), aveva detto che il Pd è ospite indesiderato, durante la manifestazione di presentazione di Gianni Cuperlo, il presidente della Regione ha pungolato con il suo «pizzino n. 2»: «Chi è più patriota degli ultimi soldati giapponesi? Dopo almeno 30 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, li hanno ritrovati nelle foreste armati di fucile, pugnale… pronti a sparare sul nemico. Solo che il nemico non c’era più perché era scoppiata la pace e che il nuovo modo di essere patrioti non era più combattere in guerra, ma questa di costruire intese, rilanciare l’economia, costruire un tessuto democratico nuovo. L’ultima di oggi è che io tratterei il Pd come un ospite. E io di quale partito faccio parte? Che titolarità hanno altri dirigenti del Pd a sentirsi più dirigenti e rappresentativi di me? Sicuramente ce l’hanno il capogruppo, il segretario, ma non penso che un qualsiasi dirigente possa ergersi a rappresentare un partito. E’ un gioco surreale, con il quale si vuole continuare a dettare, in maniera fittizia, l’agenda delle istituzioni portando avanti la guerra da ultimi giapponesi».

La replica di Antonello Cracolici è arrivata attraverso un tweet: «A Rosario Crocetta dico: dei giapponesi apprezzo la saggezza, la dignità, la tenacia e la capacità di rialzarsi sempre». In Giappone sarebbe stato uno scontro tra Samurai o tra Mandarini?

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