Caso staminali, Ferreri: “E se sfiduciassimo l’assessore?”

<strong>Caso staminali</strong>, Ferreri: “E se sfiduciassimo l’assessore?”

Sulla vicenda Staminali scende in campo la deputata del Movimento 5 Stelle, Vanessa Ferreri. È pronta a presentare una mozione di sfiducia all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, se in Sicilia non saranno autorizzate le cure compassionevoli con metodica Stamina.

Vanessa_Ferreri_M5SLo ha detto lunedì nel corso della sua visita a casa di Mauro Terranova, 23enne modicano affetto da Atassia Spinocerebellare.

La deputata penta-stellata ha preso impegno di contattare già da oggi l’assessore Borsellino per fissare un appuntamento e discutere della vicenda che vede ben 250 siciliani affetti da malattie gravi per le quali non esiste una cura sperimentata e attendere che si concreti l’impegno assunto a luglio dalla Borsellino e da tutta la Commissione Sanità dell’Ars, che, precisamente il 31 luglio, firmava all’unanimità la risoluzione n. 6 con la quale impegnava l’assessore ad autorizzare le Aziende ospedaliere “Vittorio Emanuele Ferrarotto S. Bambino” di Catania e “Villa Sofia-Cervello” di Palermo all’attivazione delle cure con le staminali mesenchimali entro 45 giorni al massimo, termine scaduto da tempo visto che sono trascorsi 100 giorni.

“A luglio è stata adottata quella risoluzione – dice la Ferreri – non vedo che senso abbia avuto il lavoro della Commissione se i pazienti stanno ancora ad aspettare. Se le cose non cambieranno e non si terrà fede a quanto promesso con un atto ufficiale, voteremo la sfiducia”.

Intanto per la terza volta è saltato l’incontro tra l’assessore Borsellino e il prof. Davide Vannoni, il ‘padre’ del metodo Stamina. Si sarebbe dovuto tenere il 29 agosto, poi il 30 ottobre e, infine, il 13 novembre, ma c’è stato un nulla di fatto e – sostiene Simona, la sorella di Mauro – “non sembra ci sia l’intenzione di sostenere l’incontro da parte dell’assessore.

Alla base della decisione di farlo sfumare per l’ennesima volta – dice – ci stanno motivi che si potrebbero definire futili rispetto alla vicenda che vede in ballo la vita di tante persone: il clima di instabilità politica, la mancata approvazione del metodo da parte del Comitato bioetico – anche se questa è un’assurdità visto che non si è ancora preso visione del protocollo – e il fatto che l’incontro è stato voluto dalle famiglie”.

“Si fa un gran parlare della necessità di sperimentazione della metodica Stamina – dice Anna Carta, mamma di Mauro -.

Ebbene, quale occasione di vedere sperimentati direttamente sull’uomo gli effetti delle infusioni di staminali mesenchimali?

Si sa, infatti, come la sperimentazione animale non abbia valenza perché serve conoscere l’effetto di una terapia sull’uomo.

I nostri ragazzi sono pronti. Non vogliono andarsene senza avere una chance. Pago metà del mio stipendio in tasse a uno Stato che non mi tutela e non mi ascolta. È una vergogna”.
V. R.

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