Politici di Fi, Fdi, Udc a confronto: “Riaprire il cantiere del centrodestra”

<strong>Politici di Fi, Fdi, Udc</strong> a confronto: “Riaprire il cantiere del centrodestra”

CENTRO-DESTRAIn occasione della presentazione del libro di Daniele Capezzone («Per la Rivincita»), si è svolta una tavola rotonda sulla ricucitura del centrodestra, organizzato dall’Associazione moderati uniti, presieduta da Giusy Savarino.

Capezzone: «Bisogna ripartire dai programmi. Come spiego nel mio libro, occorre creare uno shoc che riduca di 40 miliardi le tasse». Gibiino (Fi): «Una Fi che sia da subito protagonista di un’opposizione responsabile e che divenga vera e propria maggioranza di governo in Sicilia. La nostra è una terra delle molteplici potenzialità, purtroppo rimaste inespresse per colpa di una politica deficitaria».

Musumeci: «Dobbiamo rifare il centrodestra, segnando una discontinuità rispetto al passato. Dovevamo essere noi a fare la rivoluzione, senza lasciarla a un comunista di una doppiezza disarmante. Il centrodestra deve essere un progetto, una sintesi di idee e valori che non possono essere quelle della sinistra».

Romano: «Nel Paese c’è una domanda crescente di centrodestra, e noi dobbiamo essere in grado di elaborare una proposta».

Fitto: «Dobbiamo parlare di cosa fare e di come farlo, di programmi e contenuti, e di selezionare la classe dirigente». Falcone: «Credo che sia maturo il tempo perché, già dalle prossime settimane, si possa lanciare una cabina di regia del centrodestra regionale per tracciare e definire una strategia politica che possa interpretare appieno le aspettative di un elettorato disincantato e sempre più in difficoltà».

Meloni (Fdi): «Immaginare un nuovo centrodestra con nuove proposte, nuovi modelli, un nuovo slancio, il coraggio di essere coerenti con le proprie idee e forse anche nuove persone». D’Alia (Udc): «Centrodestra e centrosinistra hanno finito di esistere alle elezioni del 2013 con la nascita dei governi di larghe intese. Quello che sta avvenendo è una trasformazione del sistema politico italiano e bisogna interrogarsi su come assecondare questa voglia di cambiamento».
Gi. Ci. la sicilia

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