Sempre meno vaccinati. Sicilia sotto la media nazionale

Sempre meno vaccinati. Sicilia sotto la media nazionale

«La copertura vaccinale nel nostro Paese è al limite della soglia di sicurezza e diventa ormai improcrastinabile l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale proposto da Ministero della Salute, Consiglio Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità ed Agenzia Italiana del Farmaco al Tavolo di coordinamento per la prevenzione delle Regioni italiane». L’allarme viene lanciato con queste parole dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi.

I dati dell’Istituto pubblicati dal ministero della Salute indicano, infatti, un tasso di vaccinazioni al di sotto degli obiettivi minimi previsti dal precedente piano.

Le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B scendono al di sotto del 95%. La percentuale scende all’86% anche per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia.

“Questa situazione, che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo” dichiara Ricciardi.

In Sicilia si registrano dati allarmanti per quanto riguarda la vaccinazione dei bambini. I bimbi vaccinati contro poliomielite, tetano, difterite ed epatite B in Sicilia sono, infatti, il 93,5% del totale. Quelli vaccinati contro la parotite, la rosolia e il morbillo sono invece l’83,9%.

“É inammissibile che un operatore sanitario pubblico, in scienza e coscienza, possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità dei vaccini, di un atto che ha anche un valore etico per la tutela della salute pubblica. In questo senso è necessaria una nuova alleanza tra medici, operatori sanitari, ricercatori e industria per evitare che il patrimonio di salute pubblica conquistato in anni di campagne vaccinali vada disperso” dichiara Ricciardi.

Il call center nazionale vaccini e vaccinazioni del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute e dall’Università degli Studi di Foggia ha messo a disposizione il numero verde 800 56 18 56 (attivo il lunedì dalle 10 alle 18) per fornire informazione e fugare eventuali dubbi.

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