Randazzo. Bellezze d’arte, storie e leggende pasteggiando un nettare di… vino

<strong>Randazzo</strong>. Bellezze d’arte, storie e leggende pasteggiando un nettare di… vino

Last updated on Ottobre 2nd, 2012 at 01:09 pm

Gole dell’Alcantara

Una «perla» incastonata sul versante nord occidentale dell’Etna, Randazzo si trova al crocevia di tre importanti province: Catania, Messina ed Enna, collocata strategicamente al centro di quello che un tempo era il Val Demone. Con le sue bellezze paesaggistiche naturali e col fascino delle sue antiche opere d’arte, chiese, vecchi palazzi, musei che ospitano resti archeologici di gran valore, con le sue strade ed i suoi vicoli in pietra lavica, è una vera e propria perla ambientale e architettonica, incastonata, nel cuore di un territorio variegato ed unico allo stesso tempo, reso prezioso dalla «compresenza» di ben tre aree protette. Raro esempio a livello nazionale, infatti, la Città di Randazzo, offre il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi e al Parco Fluviale dell’Alcantara. Aree che le conferiscono una prerogativa unica: quella di poter spaziare fra contenuti ambientali e naturalistici veramente incantevoli.
Ogni suggestivo angolo di Randazzo offre vedute diverse, panorami imponenti e singolari che riservano emozioni crescenti man mano che si scoprono le tracce della sua antica civiltà ed i segni del suo splendore medievale. Sino al sec. XVI a Randazzo si parlavano tre lingue: il greco nel quartiere San Nicola, il latino nel quartiere Santa Maria e il lombardo nel quartiere San Martino, essendosi la città formata dall’unione di tre differenti gruppi etnici. Oggi può vantare monumenti di grande valore artistico e luoghi d’interesse di particolare pregio. Da sottolineare il Palazzo Reale (Casa Scala), costruito sotto gli ultimi re normanni.
Chi decide di fermarsi a Randazzo non può perdere poi la visita del Museo Archeologico «Paolo Vagliasindi» (suddiviso in cinque sale), ospitato nella fortificazione del Castello «Carcere» raccoglie i reperti ritrovati in contrada S. Anastasia a Randazzo dall’archeologo Paolo Vagliasindi. La collezione, tra le più importanti della Sicilia, comprende pezzi del VI-III secolo a.C. tra cui l’Oinochoe che per la raffigurazione del mito di Fineo è uno dei quattro esemplari rimasti al mondo.
Altro sito di «pregiato» di Randazzo è il Museo Civico di Scienze Naturali (suddiviso in sei sale) che ospita la collezione Ornitologica Priolo composta da 2.250 esemplari di uccelli italiani ed esotici tra i quali il Grifone dell’Etna e l’Avvoltoio dagli anelli che, ormai estinti, fino a qualche decennio fa solcavano i cieli dell’Etna e la collezione Naturalistica Lino composta da fossili, minerali, rocce e conchiglie ritrovate in Sicilia.
Da non perdere infine l’occasione di una salutare quanto istruttiva passeggiata nel Parco Polivalente Sciarone, il polmone verde della città. Si trova a poca distanza dal centro ma immerso nell’ambiente unico del Parco dell’Etna. Nel parco è possibile passeggiare nel «sentiero natura» e osservare le diverse colate laviche che hanno lambito Randazzo, la flora composta da alberi di betulla, castagno e roverella e anche la fauna etnea costituita da volpi, istrici, ricci e conigli selvatici che rendono questo ambiente molto suggestivo. All’interno è anche disponibile un’area attrezzata per pic nic con 5 punti cottura, 16 tavoli (per un totale di 128 posti a sedere).

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