Sant’Alfio. Architettura e paesaggio le bellezza di luoghi d’incanto

<strong>Sant’Alfio</strong>. Architettura e paesaggio le bellezza di luoghi d’incanto

Last updated on Ottobre 2nd, 2012 at 12:57 pm

Sant’Alfio

Nel ‘600 Sant’Alfio rappresentò una delle sette “torri” della Contea di Mascali, ma solo nel 1923 divenne comune autonomo, staccandosi da Giarre, di cui era stato frazione dal 1815. In questo frangente fu aiutato dalle vicine Milo e Fornazzo, che all’epoca erano a loro volta piccole frazioni del paese. Tuttavia anche queste ottennero la loro indipendenza da Sant’Alfio negli anni immediatamente successivi.
Nei secoli il paese si sviluppò sempre grazie alla coltivazione tenace della vite, da cui si derivava un vino pregiato, scuro e di elevato tenore alcolico, che raggiungeva le tavole dei cavalieri di Malta e quelle dei generali inglesi. Divenuto nell’Ottocento produttore ed esportatore di vino tra i più importanti dell’area etnea, Sant’Alfio si vide investito da un eccezionale benessere economico che ne incrementò velocemente dimensioni e popolazione.
Nel corso del nuovo secolo giunse però una crisi, che negli anni Venti fu causa di un violento crollo dei prezzi del vino, dovuto anche alla depressione abbattutasi sui mercati finanziari.
Ciò nonostante da qualche anno la produzione vinicola si sta rivalutando grazie all’indipendenza di alcuni produttori locali.
Ancor oggi, dunque, il vino è il prodotto più caratteristico, a cui si è aggiunta l’attività di promozione turistica della zona dell’Etna e del suo parco.
Il centro storico del paese, segnato da caratteristiche vie strette su cui si ergono i palazzi più importanti, mantiene pressoché inalterate le sue caratteristiche iniziali. Particolare è la facciata della Chiesa Madre, allestita interamente in pietra lavica. Inoltre la piazza Duomo è attorniata da diversi palazzi patrizi, tra i quali quello del Municipio, sito in via Vittorio Emanuele II. Da non perdere la visita della chiesa del Calvario, piccola struttura risalente al 1878, che si erge alla sommità di una collina di notevole interesse paesaggistico. Continuando a salire è facile raggiungere il quartiere di Nucifori, il cui aspetto particolare è la copertura dell’asse viario con delle lastre prodotte in pietra lavica.
Da Nucifori, proseguendo in direzione di via Fossa Politi, è possibile imbattersi in varie edicole votive, e raggiungere infine il caratteristico Castagno dei Cento Cavalli.
Si tratta di un albero di castagno plurimillenario, (la sua età si aggira tra i 3.600 e i 4.000 anni), ubicato in contrada Carpineto. Molto studiato e visitato negli ultimi secoli, la sua storia si fonde con una leggenda secondo cui la regina Giovanna I d’Angiò col suo seguito di cento cavalieri si riparò da un improvviso temporale proprio sotto la chioma imponente del castagno.

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