Libero consorzio di Agrigento, le regole del “gioco” ancora sono poco chiare

Libero consorzio di Agrigento, le regole del “gioco” ancora sono poco chiare

Libero consorzio di Agrigento, mancano 10 giorni alla presentazione delle candidature e, ancora oggi, le regole del “gioco” non sono chiare. Nella giornata di ieri, infatti, la Regione ha pubblicato le linee guida per lo svolgimento delle elezioni di secondo livello del prossimo 20 novembre che porteranno al voto oltre 600 tra consiglieri comunali e sindaci. Primo punto e, probabilmente il più importante, è quello del valore dei voti: come noto, infatti, ogni Comune ha un indice di ponderazione che risente del numero di abitanti. Tanto più grandi è il centro, tanto più hanno potere di rappresentatività gli amministratori.

Un sistema che, nei fatti, restringe in modo estremo il numero di quelli che, davvero, potranno scegliere il futuro delle ex Province: poco più di 200 amministratori e 13 comuni in totali. Si tratta di Agrigento, Sciacca, Canicattì e Favara (indice di ponderazione, 244 e 143 elettori) e Palma di Montechiaro, Ribera, Porto Empedocle, Raffadali, Menfi, Ravanunsa e Campobello di Licata (123 il valore del voto ponderato).

Marginale, numericamente, il resto della provincia ed è quindi improbabile che possano concretamente dare “fastidio” nella decisione della creazione di Presidenza e Consiglio del Libero consorzio. I numeri, tuttavia, sono “relativi”, almeno secondo la Regione. Si perché dalle circolari si evince come gli indici di ponderazione riportati nelle linee guida sono da considerarasi come puramente indicativi e provvisori. L’indice di ponderazione definitivo dovrà essere infatti ricalcolato dall’ufficio elettorale. Del resto il tempo c’è.

E la politica?

Anche qui, ancora oggi, di definito c’è davvero poco. Rimane la volontà di candidatura di Lillo Firetto (Pd + Ncd + Forza Italia?), così come nessuno –tantomeno il diretto interessato– ha smentito la possibilità che tenti la fortuna Angelo Cambiano, sindaco di Licata.

C’è poi l’affaire Pd. I Dem non hanno infatti ancora deciso chi sostenere. Ad avanzare il nome del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini nei giorni scorsi era stato il Pdr (e solo in un’ottica “antifirettiana”), ma la “sindaca”, che sarebbe gradita ad una parte del Partito, non si sarebbe esposta rispetto a questa possibilità. Sembra, però, che l’eventuale candidatura potrebbe raccogliere consensi assolutamente trasversali, anche fuori dal Pd. C’è poi l’ipotesi di Ettore Di Ventura, sindaco di Canicattì, anche questo gradito solo ad una parte del Partito. Il M5S invece non parteciperà.

Le decisioni, comunque, potrebbero essere prese entro la prossima settimana in seguito a due incontro distinti previsti con deputazione regionale e nazionale e con gli amministratori. I nomi, comunque, da qui a qualche giorno, sono destinati a moltiplicarsi.

Fonte: La Sicilia, G. S. 20/10/2016

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