Città artificiali: cosa sono, dove si trovano e perchè si chiamano così

Città artificiali: cosa sono, dove si trovano e perchè si chiamano così

Last updated on Febbraio 22nd, 2019 at 09:46 pm

La leggenda narra che nel 1787, il maresciallo russo Grigory Aleksandrovich Potemkin fece ricostruire alcuni piccoli villaggi fatiscenti nella Crimea appena conquistata per allietare la visita dell’imperatrice Caterina la Grande, realizzando case caratterizzate da colori vivaci. Sebbene non sia effettivamente chiaro se questi “villaggi Potemkin” siano davvero esistiti, le cosiddette città fittizie (o artificiali) sono realtà e per di più visitabili ai giorni nostri. Un esempio è la Cina, dove molte città cinesi sono state costruite imitando alcune perle occidentali, tra cui Parigi e Berlino.

Persino le più famose Dubai, Las Vegas e Cancún fanno parte di questa speciale cerchia, essendo in passato nient’altro che sabbia e roccia. Le città più antiche, seppur siano attualmente mete turistiche note in tutto il mondo, sono spesso inadatte per i grandi flussi turistici, come le strade strette di Venezia costantemente bloccate dalle grandi folle. Tenendo questo a mente, diversi Paesi hanno deciso di porre rimedio a questi inconvenienti, costruendo città nuove, confortevoli e progettate appositamente per i visitatori.

La maggior concentrazione di questi complessi si trova, ovviamente, in America: Atlantic City, la quale viene costruita nel 1854 come destinazione per i ricchi newyorkesi. Già nel 1874, la città attirava circa mezzo milione di visitatori ogni anno e alla metà del 20° secolo era una meta scelta dai turisti di tutto il mondo. Nota soprattutto per i suoi casinò e le bellissime spiagge, si trova sulle rive dell’Oceano Atlantico e offre il cosiddetto boardwalk, una passeggiata lunga 5km che dà la possibilità di ammirare i vari casinò e hotel davanti al lungomare, oltre a negozi, ristoranti e musei.

Las Vegas, la capitale del divertimento

Sebbene sia stata costruita nel deserto del Nevada oltre cento anni fa, Las Vegas diventa la capitale del gioco d’azzardo solo nel 1930. La storia ci racconta come, all’inizio, non fu facile convincere gli investitori a contribuire al suo sviluppo: fortunatamente, comunque, gli investimenti sono stati abbondantemente ripagati nel corso degli anni. La città diviene la capitale del divertimento, e non solo negli Stati Uniti, ma nel mondo intero, tanto da aver conquistato il titolo di Gambling Capital of the World.

Oltre all’incredibile quantità di casinò, vi sono molte altre forme di intrattenimento, anche per la famiglia, e numerosi ristoranti ed hotel. La città è infatti sede di vari musei, tra cui il Neon Museum, The Mob Museum, il Museo di storia naturale di Las Vegas, il Nevada State Museum e il vecchio parco storico di Las Vegas, Mormon State; a questo punto, è necessario citare Downtown Arts District, la quale ospita numerose gallerie ed eventi tra cui il festival annuale dei film di Las Vegas.

Nel corso di questi anni, personaggi famosi nel panorama musicale come Lady Gaga, Prince e Britney Spears hanno regalato emozioni indimenticabili ai turisti di Las Vegas, realizzando al contempo una fortuna non indifferente. Ad esempio, secondo una infografica realizzata dal sito di Betway, la cantante Mariah Carey avrebbe guadagnato ben 23.912.616 dollari con soli 50 concerti. Sempre secondo Betway, al Colosseum, noto teatro situato sulla Las Vegas Strip, Elton John ha registrato il tutto esaurito 207 volte con lo spettacolo Million Dollar Piano, segnando un record che sembra essere insuperabile. E come non citare il leggendario Elvis Presley, che tutt’ora fa parlare di sé grazie a tributi e imitazioni.

Le altre città costruite dal nulla che forse non conoscevate

Spostiamoci ora in Messico, e precisamente a Cancún, la quale in passato era semplicemente un’isola deserta. Nata nel 1970 come meta turistica interamente pianificata, offre tantissimi hotel, un clima piacevole, un mare caldo e limpido, e tantissimi divertimenti adatti a tutte le età. In virtù della sua posizione geografica – è situata nella regione più dimenticata dei Caraibi messicani – costituisce uno dei resort più grandi e visitati del paese, progettato non solo per i turisti, ma anche per eventi e conferenze internazionali.

In Cina troviamo invece Thames Town, a circa 30 km dal centro di Shanghai. Terminata nel 2006, si pone come “copia orientale” di una città britannica. Il posto è piuttosto bizzarro – molti turisti si sentono confusi dall’architettura stile britannico della città, con strade acciottolate e pub inglesi. Vi starete chiedendo dove sia Dubai, vero? Beh, ovviamente fa parte anche lei della selezione e non c’è molto da scrivere, poichè basta un solo fatto: 30 anni fa, Dubai era una piccola località, situata in un deserto inospitale. Ora è una delle dieci città più famose al mondo.

Nel Vecchio continente, le città fittizie da citare sono sostanzialmente due: Benidorm, in Spagna, e Baiae, in Italia. Nata probabilmente come accampamento romano nel lontano 3000 aC, Benidorm è per secoli afflitta da attacchi via mare di pirati ottomani e barbareschi. Nel 17° secolo ha visto migliorare le condizioni della sua gente, in particolare grazie alla costruzione di un sistema di irrigazione avanzato; con il passare degli anni, la cittadina diventa piuttosto nota in Spagna, e gradualmente il traffico costiero diventa sempre più importante, rendendo necessaria – di fatto – la costruzione di un porto dalle maggiori dimensioni. Nel 1952 l’industria della pesca di Benidorm è in declino, e questo obbliga il consiglio comunale ad approvare nuovi piani di sviluppo rivolti al mercato turistico. Oggi la città è la più grande località turistica di Spagna e, in generale, d’Europa, con oltre cinque milioni di visitatori all’anno.

In sostanza, il turismo si conferma essere una fonte importante nell’economia di queste città, pensate e progettate per soddisfare l’incredibile flusso di visitatori che si è venuto in essere nel corso di questi anni. Gioco d’azzardo, mare, divertimenti vari e shopping vanno ad affiancare una nuova forma di turismo, ossia quello d’affari, che trova le sue declinazioni nelle fiere o conferenze.

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