Serie C, terra di talenti: il mercato “fatto in casa”

Serie C, terra di talenti: il mercato “fatto in casa”

In soffitta la stagione passata, capace come di consueto di riservare sorprese e piacevoli conferme in tutti e tre i gironi della Serie C. Anche quella di quest’anno si preannuncia essere una stagione ricca di spettacolo e soprattutto qualità, con alcune delle piazze più importanti del panorama italiano che si ritrovano per provare la lenta risalita nel calcio che conta.

Quella appena passata è stata in qualche modo una stagione storica, con l’introduzione ufficiale per la prima volta in Italia delle squadre riserve. Alla stregua di quanto avviene da tempo in Spagna, Inghilterra ed altri importanti campionati europei, l’idea era quella di portare alla ribalta del calcio di Serie C i migliori giovani dei vivai di alcuni dei club più blasonati del massimo campionato.

Un invito accolto in pratica solamente dalla Juventus, che con la sua Under 23 ha disputato il campionato di C, non senza polemiche da parte degli avversari affrontati di volta in volta. Un esperimento fallito, che si riserva di modifiche future e nuove speranze magari portate in dote da altri club. Per quanto concerne la Juve, non pochi sono stati i gioielli messi in mostra e che tramite la Serie C hanno poi trovato slancio persino in A: basti pensare al trequartista Pereira, in campo anche nel derby d’Italia a San Siro lo scorso aprile, o il talento Fagioli, inseriti da Bwin nella top 10 dei talenti più pregiati del campionato.

Ancora, Caligara, per lui addirittura una presenza in Champions League anni fa con Allegri e ora in grado di mettersi in vetrina con la maglia dell’Olbia. Ricca come sempre è stata la Sicilia, di grandi promesse e talenti per il futuro. Su tutti il Catania, con il suo esterno Manneh: classe ’98, ha saputo collezionare presenze in quantità condite da gol e assist, oltre ad una corsa e disciplina tattica piuttosto rare per la sua giovanissima età.

Il portoghese Joao Silva, portoghese preso addirittura come svincolato dal Trapani: un’ottima intuizione sul classe ’98 il cui talento forse era stato abbandonato troppo presto, per poi esplodere con la casacca dei siciliani disputando una stagione positiva e lasciando intravedere margini importanti per il futuro.

L’ottima prestazione dell’Italia nel Mondiale Under 20, dove ci siamo spinti sino alle semifinali e a quel maledetto gol di Scamacca annullato dal Var allo scadere, trova le sue basi proprio nella Serie C: quasi tutti i suoi esponenti militavano nello scorso campionato e nei relativi tre gironi: come Gabbia, scuola Milan, autentico leader del centrocampo ed esploso con la maglia della Lucchese.

Un ottimo segnale per il futuro e per un vivaio italiano che deve tornare florido: i talenti non sono mai mancati, a venir meno negli ultimi anni è stata la voglia di scovarli e la fiducia nei loro confronti.

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