Trivellazioni: la Regione Siciliana autorizza pozzi esplorativi nella Val di Noto

Trivellazioni: la Regione Siciliana autorizza pozzi esplorativi nella Val di Noto

La Regione Siciliana ha autorizzato, applicando la legge regionale 14/2000 e dando attuazione a un Protocollo sottoscritto nel 2014 da Mise, Eni, Regione Siciliana, Comune di Gela ed altri,  la realizzazione di tre nuovi pozzi esplorativi nell’area interessata dal permesso di ricerca ‘Fiume Tellaro’ già vigente prima della sospensione (dal 2004) e rilasciato un nuovo permesso di ricerca ‘Case La Rocca’.

La Val di Noto è un’area riconosciuta come patrimonio dell’Umanità Unesco, è famosa infatti non solo per le sue bellissime spiagge e i borghi marinari ma anche per le opere artistiche e i siti archeologici che custodisce. Ora potrebbe diventare scenario di trivellazioni, nonostante il divieto nazionale.

I sindaci siciliani annunciano battaglia contro la compagnia petrolifera texana Panther Oil. Il premier Conte, in una recente dichiarazione, commenta: “Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi”.

Tuttavia la Regione, con un decreto dell’assessore Toto Cordaro, dà il via libera alla procedura relativa alla valutazione di incidenza ambientale. La compagnia, in pratica, potrà procedere con un rilievo geofisico.

La Regione Sicilia aggira il decreto semplificazioni (legge 12/2019) che ha sospeso in tutta Italia i permessi di ricerca e i procedimenti per le relative istanze.

“La Regione Sicilia non può disapplicare la legge 12/2019” perché le sospensioni “sono strumentali alla redazione e all’approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee”, spiegano i sindaci. Enrico Gagliano dei No Triv precisa: “Se il Pitesai è nazionale, le sospensioni non possono trovare attuazione a macchia di leopardo”.

I sindaci della Val di Noto possono contare sull’appoggio della deputata LeU Rossella Muroni, che ha depositato un’interrogazione diretta ai Ministeri dell’Ambiente, dei Beni culturali e dello Sviluppo economico.

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