Poche piogge in Sicilia, invasi dimezzati. Coldiretti: “Allarme siccità. La natura è in tilt”

Poche piogge in Sicilia, invasi dimezzati. Coldiretti: “Allarme siccità. La natura è in tilt”

Agricoltura a rischio in Sicilia dove non piove in modo copioso ormai da molto tempo. Un’inverno molto secco che sta mettendo in crisi le dighe dove, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mancano 73 milioni di metri cubi d’acqua. Se entro aprile non verranno giù almeno 15 centimetri di piogge – dicono gli esperti – sarà un’estate con i rubinetti a secco. Dalla Regione assicurano: “Per ora gli invasi sono pieni a metà, aspettiamo le precipitazioni”.

Per l’Autorità di bacino nelle 25 dighe su 26 censite e gestiste dalla Regione ci sono 539 milioni di metri cubi d’acqua contro i 612 del febbraio dell’anno scorso. Nel Palermitano la diga Rosamarina, per esempio, ha appena 55 milioni di metri cubi rispetto a una capacità di 100, Garcia ne ha 44 milioni su 80, Piana degli Albanesi 16 milioni rispetto ai 32 che potrebbe contenere. In affanno anche la diga Arancio nel territorio di Sambuca, Santa Margherita Belice e Sciacca in provincia di Agrigento, il lago di Lentini, tra Siracusa e Catania.

La terra è arsa, spaccata e i seminativi sono fermi. In Sicilia ormai è emergenza siccità: il grano non cresce, così come le colture per l’alimentazione degli animali. La durezza del terreno, per chi ha seminato tardi, impedisce persino la germinazione del seme“. A lanciare l’allarme è Coldiretti Sicilia. “Oltre alla mancanza di pioggia ,i problemi sono acuiti anche dai venti forti e continui“.

La tensione è altissima perché per il grano bisognerebbe avviare la concimazione ma in assenza di acqua non è possibile. Non solo non piove ma anche il vento forte e continuo contribuisce ad acuire la situazione. In alcune zone dell’Isola il paesaggio è irreale“.

L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali“.

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