I Presìdi Slow Food in Sicilia diventano 51: la salsiccia al ceppo di Linguaglossa si aggiunge alla lunga lista

I Presìdi Slow Food in Sicilia diventano 51: la salsiccia al ceppo di Linguaglossa si aggiunge alla lunga lista

La salsiccia al ceppo di Linguaglossa è stata riconosciuta Presìdio Slow Food, il 51esimo per la Sicilia.

Nasce in Sicilia il Presidio Slow Food della salsiccia al ceppo di Linguaglossa. La novità consente all’isola di toccare quota 51 presidi Slow Food e di guadagnare il primato in Italia per numero di presidi. L’insaccato, lavorato ancora oggi in modo completamente artigianale, riguarda tre paesi del catanese sulle pendici dell’Etna: Linguaglossa, Castiglione di Sicilia e Piedimonte Etneo. Il prodotto è realizzato lavorando i vari tagli del maiale su un piano di legno, il ceppo, tipicamente di quercia.

Per trattare la carne viene usata una lama chiamata partituri, una sorta di mannaia, con cui si sminuzzano cinque tagli del maiale, la coscia, la pancetta, il lardo, il capocollo e la spalla, sopra il legno di quercia. La carne macinata viene impastata a mano e condita con sale, pepe nero e semi di finocchietto selvatico raccolto sull’Etna. Una volta battuta e impastata, la carne viene insaccata in un budello rigorosamente naturale e legata con lo spago, formando corde di salsicce lunghe un paio di metri. La salsiccia, solitamente viene lasciata riposare una sola notte prima di essere venduta e portata in tavola cotta alla brace o al forno o in padella. Alcuni produttori, prima di commercializzarla, scelgono di farla essiccare per circa tre settimane in un luogo fresco e ventilato. La specialità è inclusa nell’Arca del Gusto, il registro nel quale da quasi 25 anni Slow Food segnala gli alimenti a rischio estinzione in tutto il mondo. Il riconoscimento è sostenuto dal Comune di Linguaglossa.

I Presidi Slow Food sono esempi di un modello che si basa sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali, sul rispetto delle stagioni, sul benessere animale. Rafforzano le economie locali e favoriscono la costituzione di un’alleanza forte tra chi produce e chi consuma. I loro prodotti riportano in etichetta o sulle confezioni il contrassegno “Presidio Slow Food”, che li identifica e garantisce che i produttori hanno sottoscritto un disciplinare di produzione improntato al rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale.

 

Ecco i 51 presidi Slow Food della Sicilia

Provola delle Madonie

Salsiccia al ceppo di Linguaglossa

Vastedda della valle del Belice

Susine bianche di Monreale

Suino nero dei Nebrodi

Sesamo di Ispica

Scattata di Alia

Salsiccia di Palazzolo Acreide

Sale marino di Trapani

Razza modicana

Provola dei Nebrodi

Pomodoro siccagno della valle del Bilìci

Pomodoro pizzutello delle Valli Ericine

Pomodoro buttiglieddru di Licata

Pistacchio verde di Bronte

Piacentinu ennese

Pesca nel sacchetto

Peperone di Polizzi Generosa

Oliva minuta

Miele di timo ibleo

Melone purceddu di Alcamo

Melone cartucciaru di Paceco

Masculina da magghia

Manna delle Madonie

Mandorla di Noto

Mandarino tardivo di Ciaculli

Maiorchino

Lenticchia nera delle colline ennesi

Lenticchia di Villalba

Lenticchia di Ustica

Fragolina di Sciacca e Ribera

Fava Larga di Leonforte

Fava di Ustica

Fava cottoia di Modica

Fagiolo cosaruciaru di Scicli

Fagiolo badda di Polizzi Generosa

Fagioli di carrazzo dei Nebrodi

Cuddrireddra di Delia

Cipolla paglina di Castrofilippo

Cipolla di Giarratana

Cavolo vecchio di Rosolini

Cavolo trunzu di Aci

Carciofo spinoso di Menfi

Capra girgentana

Cappero di Salina

Asino ragusano

Ape nera sicula

Antiche mele dell’Etna

Albicocca di Scillato

Alaccia salata di Lampedusa

Aglio rosso di Nubia

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