“Innovare la filiera olivicola-olearia nazionale è fondamentale per ridare slancio a un settore in sofferenza. Se da un lato, attraverso i fondi per la meccanizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potremo rinnovare i frantoi in modo anche più sostenibile, dall’altro è necessario intervenire ammodernando gli impianti. È questo l’obiettivo del decreto sul comparto olivicolo-oleario che mira a favorire l’aggregazione nel settore, incrementare la produzione nazionale di olive, aumentando la sostenibilità con priorità alle aree svantaggiate del Paese. Vengono così stanziati 30 milioni di euro dalle risorse a disposizione del Fondo Filiere Agricole, che abbiamo fortemente voluto inserire nell’ultima Legge di Bilancio”. Lo dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura, sull’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni in merito al decreto di sostegno alla filiera olivicola-olearia.
“Agli investimenti in nuovi impianti – aggiunge – sono destinati 10 milioni di euro con l’obbligo di conduzione in irriguo, adozione di sistemi di agricoltura di precisione con sensori di campo e utilizzo di cultivar italiane. All’ammodernamento degli oliveti con un’età pari o superiore ai 40 anni, invece, sono destinati 20 milioni di euro per infittimento, reimpianto e riconversione varietale, interventi di potatura straordinaria e realizzazione di sistemi irrigui a goccia. A beneficiare del sostegno saranno gli olivicoltori associati a organizzazioni di produttori riconosciute sino ad un massimo del 70% delle spese ammesse e nel regime ‘de minimis’ fino a 25mila euro complessivi, mentre sarà Agea a stabilire le modalità per la presentazione di domande di sostegno attraverso una circolare attuativa”.
“Si tratta di un importante opportunità per il rinnovo della filiera olivicola-olearia, nell’attesa che vengono effettivamente spesi i 300 milioni di euro che abbiamo stanziato per il rilancio dell’olivicoltura pugliese, cuore della produzione nazionale, a fronte del disastro Xylella fastidiosa” conclude.
Per il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della Commissione agricoltura: “L’oleoturismo darà nuove opportunità al comparto olivicolo-oleario nazionale, attraverso un’offerta enogastronomica ed esperienziale più professionale. Sin dalla norma inserita nella Legge di Bilancio 2018, abbiamo contribuito alla stesura del decreto, ora in dirittura d’arrivo, con un costante confronto con gli operatori. In Italia abbiamo una realtà capillare ma frammentata che, a volte, non riesce a garantire un adeguato reddito. Produciamo appena la metà dell’olio che consumiamo, con rilevanti esportazioni, piccoli appezzamenti e numerosi frantoi sparsi per il territorio. Se iniziamo a ragionare con politiche commerciali non più rivolte alla vendita allo scaffale ma dirette al consumatore, trascinandolo nella storia, nel gusto e nella enorme biodiversità dei nostri oli potremo garantire un reddito dignitoso anche a chi magari possiede appena un ettaro. È questa la grande sfida che ci attende per valorizzare il lavoro dell’agricoltore custode del proprio territorio”.
“Ora le Regioni devono attivarsi – aggiunge – per allineare le proprie normative locali alle linee guida del decreto affinché vi sia un minimo comune denominatore in tutta Italia, riconoscibile attraverso il logo distintivo. La norma attuativa sull’oleoturismo può servire da slancio a un settore da tempo in sofferenza: unita a nuove strategie di vendita e alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’innovazione dei frantoi, potremo portare valore aggiunto distribuito sul tutto il territorio italiano vocato all’olivicoltura. Solo valorizzando i nostri prodotti d’eccellenza, infatti, potremo dare opportunità commerciali all’agroalimentare made in Italy che, altrimenti, scontando costi maggiori è relegato a subire la concorrenza e le logiche di mercato degli altri Paesi” conclude.
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