Sbalzi all’umore e all’orologio biologico: cosa succede al nostro corpo quando cambia l’ora

Sbalzi all’umore e all’orologio biologico: cosa succede al nostro corpo quando cambia l’ora

Siamo da poco tornati nella stagione delle giornate brevi. Questo perché, oltre alla minore esposizione al sole per ragioni astronomiche, le lancette dei nostri orologi sono state retrocesse di 60 minuti grazie al passaggio dall’ora legale a quella solare. Un cambiamento che ancora fa discutere e ogni anno ci si chiede se si possa abolire definitivamente, specialmente per salvaguardare l’orologio biologico e l’umore dell’essere umano.

Cambio dell’ora: quali conseguenze sull’orologio biologico?
Innanzitutto la domanda che sorge spontanea: chi è stato il primo a ipotizzare questo cambio di ora? Come spiegano alcune aziende del settore energetico, il sistema costituito da ora legale e solare è stato concepito da Benjamin Franklin alla fine del XVIII secolo, con intenti diversi da quelli per il quale viene usato oggi. Solo 100 anni dopo la sua idea venne ripresa e rimodulata al fine di ottimizzare il risparmio energetico. Questo doppio cambio dell’ora in autunno e in primavera, infatti, provoca certamente alcuni vantaggi da questo punto di vista, ma esistono anche tutta una serie di svantaggi. Cambiare orario nel corso dell’anno, infatti, comporta disagi per diversi cittadini. Alcuni studi americani hanno dimostrato come questo doppio passaggio incida negativamente sulla produttività e l’efficacia lavorativa dei dipendenti, aumenti il rischio di infarti cardiaci e ictus, così come la percentuale di incidenti sulle strade. 

Ma quale dei due regimi scegliere? A primo impatto si potrebbe dire l’ora legale. Le giornate più lunghe, infatti, aiuterebbero ad abbassare le quantità di CO2 dovute alla produzione e consumo di energia elettrica. Da un punto di vista prettamente salutare, però, sembrano essere più i punti a sfavore. Basti pensare a ciò che dice la Società Italiana di Endocrinologia, che punta il dito sullo sfasamento dell’orologio biologico, specialmente nelle fasi serali della giornata, quando il fisico necessita di buio per riposare adeguatamente. L’orologio biologico è una scoperta del 2017 che dobbiamo a 3 premi Nobel, i quali affermano l’esistenza di una sorta di ticchettio presente in tutti gli esseri viventi, capaci di memorizzare lo scorrere del tempo e adattarsi alle diverse fasi della giornata. Uno scenario caratterizzato da giornate lunghe  provocherebbe un incremento dei soggetti in sovrappeso o in obesità grave e una percentuale più alta di casi di diabete. Anche il rischio infarto aumenterebbe esponenzialmente, insieme a quello di tumore al seno.

Cambio dell’ora: quali conseguenze sull’umore?
Ma se le giornate corte possono aiutarci dal punto di vista della salute, non si può dire lo stesso sulle conseguenze generate dall’ora solare sul nostro umore. Non è un caso che l’organo più colpito, in senso negativo, dall’arretramento delle lancette sia proprio il cervello, con la produzione di serotonina (ormone della felicità) che va a diminuire sensibilmente a causa delle diverse ore di luce in meno.

Tramontando il sole prima, le persone sono costrette a rincasare in anticipo, non potendo trascorrere tempo al di fuori della propria abitazione, sia per fare sport che per stare all’aria aperta da soli o con gli amici. Inoltre, lo stress provocato dalla luce artificiale impatta pesantemente sulla capacità di gestione dell’umore. Tutto questo, poi, va ad influire in modo decisivo sulla nostra produttività a lavoro, sui rapporti con le persone e sulla qualità del sonno. Insomma, per umore ed energia elettrica, la soluzione ideale sarebbe il mantenimento definitivo dell’ora legale. Il contrario varrebbe per la nostra condizione fisica.

Nell’attesa che una decisione venga presa sul tema, possiamo provare a dare qualche consiglio utile per gestire al meglio il passaggio da un orario all’altro. Per prima cosa bisogna cercare di dormire bene. Quindi sarebbe ideale evitare di assumere eccessive quantità di tè e caffè nel corso della giornata. Mangiare ad almeno 2 ore di distanza dall’andare al letto, con cibi leggeri, evitando l’assunzione di alcolici sono altre due armi a nostro favore. Infine, sarebbe utile svegliarsi sempre alla medesima ora, anche nel weekend, e farlo con la luce solare, lasciando alzate le tapparelle. Per l’umore, più o meno, valgono gli stessi consigli, ai quali si possono aggiungere: l’assunzione di cioccolata o frutti contenenti serotonina e il basso consumo di zuccheri e carboidrati raffinati.

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