Rock e solidarietà in 150 mila per aiutare l’Emilia

<strong>Rock e solidarietà</strong> in 150 mila per aiutare l’Emilia

Last updated on Ottobre 4th, 2012 at 03:30 pm

Italia Loves Emilia

Alla fine l’ha spuntata ancora una volta lui. Inutile provare a convincere Zucchero che in segno di continuità col concerto pro-terremotati del giugno scorso a Bologna, ieri a Campovolo sarebbe stato giusto affidare l’apertura di “Italia loves Emilia” ai Nomadi che ne erano stati gli ispiratori e gli artefici.

Adelmo voleva essere il primo e il primo è stato, così come aveva preteso di fare tre mesi fa pure a Bologna. Sempre col cuore ai senza casa di Carpi o Mirandola, naturalmente. Anche se per rendere giustificabile la pretesa s’è portato uno di quegli amici a cui non puoi dire di no, Jeff Beck, uno dei quattro o cinque più grandi chitarristi viventi, per condividere “Madre dolcissima” (assieme a Fiorella Mannoia ed Elisa), primo collaborazione di una serata ricca di colpi di scena mandata in diretta da Sky e pronta a diventare cd e dvd a Natale.

«C’è bisogno soprattutto di comunità e gli artisti di “Italia loves Emilia” sono un bell’esempio di comunità. L’anima autentica di un Paese migliore di come spesso viene rappresentato» ha spiegato il commissario straordinario del governo per il sisma Vasco Errani. Quella che potevi leggere nelle facce dei 150.831 spettatori assiepati davanti all’imponente boccascena con due palchi.

Una voglia di esserci e di fare che ha finito col contagiare mezza hit-parade dando vita, come accade spesso in queste occasioni a collaborazioni straordinarie. Claudio Baglioni ha condiviso “Io vagabondo” con i Nomadi, Ligabue “Tex” con i Litfiba e “Non è tempo per noi” con Zucchero, i Negramaro “Via le mani dagli occhi” con Elisa e Jovanotti, Fiorella Mannoia la “Clandestino” di Manu Chao con Jovanotti prima di omaggiare Dalla com una “Anna e Marco” a tu per tu con Giuliano Sangiorgi. Elisa ha duettato con tutti o quasi; “Ti vorrei sollevare” con Sangiorgi, “Labirynt” con ben due cori giovanili, e “Gli ostacoli del cuore” con Liga. «Sono appena rientrato dagli Usa, ma sarei venuto qui pure da Marte» ripete Jovanotti, in scena pure con il Renato Zero di “Amico” e la Giorgia di “Tu mi porti su”. «Tutti i fondi per L’Aquila raccolti con “Domani” sono andati a destinazione nella ricostruzione del Teatro San Filippo Neri. Sono 1.121.607 euro. I 7 euro li ho messi io, acquistando la mia copia del disco».

Altro momento corale tra le pieghe di una “Il mio nome è mai più” con il trio Jova-Liga-Pelù “allargato” a Ghigo Renzulli, Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni. Se Tiziano ha cantato senza collaborazioni («pensavo di fare una cosa con Laura Pausini, ma la maternità l’ha tenuta a casa»), Biagio Antonacci ha voluto sul palco una diciassettenne di Mirandola, Elisa Debbi, a leggere una sua poesia sul terremoto sulle note di “Liberatemi”. Gran finale con una “A muso duro” corale, cantata da tutti e tredici col pensiero ai 150 mila e il cuore ad un altro grande assente di una serata epica come Pierangelo Bertoli. Grandissimo l’incasso, 3.770.775 euro, cui si andranno ad aggiungere i proventi incassati da Sky (che replicherà lo show fino al 31 settembre) e del dvd.

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