I rifugi dell’Etna. La calda accoglienza di Mongibello

<strong>I rifugi dell’Etna</strong>. La calda accoglienza di Mongibello

Last updated on Novembre 23rd, 2015 at 03:14 pm

Low cost. Un forestierismo che i vocabolari d’Italiano hanno già introdotto fra le proprie voci, la cui descrizione indica servizi a basso costo. Nel Natale della prima austerity del nuovo millennio il low cost diventa l’imperativo per le spese natalizie, ma anche per progettare una vacanza a prezzo contenuto o, addirittura, prossimo allo zero.

E insieme ai last minute, chi ha deciso di concedersi qualche giorno in montagna cercando di non sforare il budget, può tentare di usufruire di quanto il pubblico mette a disposizione di tutti o, in alternativa, di quanto il privato offre a costi non elevati. L’Etna, a Natale, solitamente s’imbianca offrendo scenari alpini insoliti per chi ha in testa una Sicilia sole e mare. Nei boschi del vulcano si trovano diversi rifugi che possono rappresentare una occasione low cost.

Differenti le tipologie a cui rivolgersi: rifugi sempre aperti e gratuiti; rifugi concessi dall’Azienda Forestale previo versamento di un piccolo canone; rifugi attrezzati come strutture ricettive.

Le prime due categorie includono bivacchi e ricoveri frugali per gli escursionisti impegnati nelle traversate a piedi, in bici, a cavallo; sono di proprietà dell’Azienda Foreste Demaniali, di comuni o di associazioni come il Club Alpino Italiano. La terza, invece, è regolamentata dal Decreto 908/2001 della Regione Siciliana che parla di locali idonei ad offrire ospitalità sopra i 600 metri d’altitudine fuori dai centri urbani, anche con camerate comuni e letti a castello. Tuttavia, nulla impedisce di offrire bagno e tv in camera. Alcune delle strutture descritte sono raggiungibili con mezzi propri; altri, invece, richiedono escursioni, più o meno lunghe, le quali, a seconda dell’innevamento, possono compiersi a piedi, con gli sci per il fondo o per l’alpinismo, e con le racchette da neve.

 

Rifugi aperti e gratuiti.

Gli escursionisti che frequentano l’Etna conoscono la Pista Altomontana, la strada che unisce i due versanti del vulcano (sud e nord) da Serra la Nave alla Mareneve. Si tratta di una via montana, lunga 36 chilometri, in cui sono presenti diversi rifugi aperti in ogni periodo dell’anno, curati dal Demanio Forestale e destinati alla fruizione libera. Per raggiungerli si può compiere la direttiva da Sud a Nord (o viceversa) o utilizzare altri sentieri che prendono il via dai centri dei versanti ovest e nord dell’Etna (Adrano, Bronte, Maletto, Randazzo). Per soggiornarvi bisogna portare con sé il sacco a pelo e tutto il materiale necessario: provviste, pentolino, acqua, fiammiferi e un sistema per accendere il camino. La legnaia si trova accanto al locale principale (opportuno informarsi preventivamente con il Demanio Forestale sulla presenza di legna). I rifugi non sono dotati d’acqua potabile, anche se alcuni all’esterno hanno una fontanella da cui scorre acqua di montagna; tutti hanno il pozzo. L’Altomontana si raggiunge dalla Provinciale 92 nel tratto Nicolosi – Rifugio Sapienza, svoltando per Piano Vetore (Grande Albergo del Parco o Chiesa Santa Maria della Neve); il cancello d’ingresso, in Contrada Serra la Nave, si trova dopo meno di due chilometri ed è contrassegnato da un obelisco in pietra lavica. Dall’altro versante si accede dalla Strada Mareneve (Linguaglossa – Piano Provenzana) all’altezza del rifugio Brunek. Più vicini all’ingresso di Serra la Nave sono il rifugio della Galvarina (km. 6 dall’inizio, 1850 metri s.l.m.) ed il rifugio di Poggio la Caccia (km. 7.5, 1900 metri d’altitudine), raggiungibili anche da Adrano Monte Intraleo. Più distante la baita di Monte Scavo (11 chilometri dall’inizio, 1700 metri d’altezza) che può essere traguardata anche da Piano delle Ginestre (Bronte).

Per il rifugio di Monte Maletto (15 chilometri da Serra la Nave, metri 1650 s.l.m.), dall’Altomontana si segue una pista che conduce sino alla vetta del monte; il rifugio si trova dopo circa un chilometro. Può essere raggiunto anche da Maletto tramite la strada Bosco Chiuso Case Pappalardo (dalla statale 284 per Randazzo in Contrada Fontana Murata). A ridosso dell’Altomontana (km. 16 dall’inizio, 1450 metri d’altezza) è il rifugio la Nave, raggiungibile anche da Maletto tramite la Ss 284 (da Contrada Fontana Murata). A Monte Spagnolo (m. 1400 s.l.m., 20 chilometri da Serra la Nave, raggiungibile anche da Randazzo Rocca Mandorla) vi sono due locali vicini: il primo è di pertinenza forestale, l’altro, più piccolo, è fruibile. Da qui in poi, almeno in inverno, consigliamo di accedere dal cancello forestale di Contrada Pirao, al quale si arriva dalla panoramica Randazzo Linguaglossa. Non distante è il Saletti (m. 1400 s.l.m. a circa 7 chilometri); a circa sette chilometri si trova la baita di Monte Santa Maria (1600 metri d’altitudine). Da qui la Mareneve, all’altezza del Brunek, dista circa 10 chilometri. Fra gli altri rifugi fruibili gratuitamente segnaliamo quello di Monte Baracca (rivolgersi al CAI di Linguaglossa), raggiungibile tramite un sentiero dai due Monti; e la Capanna CAI di Linguaglossa a Monte Nero delle Concazze, obiettivo di chi pratica sci alpinismo. Rifugi con canone.

L’Azienda Foreste Demaniali mette a disposizione alcuni locali che vengono ceduti versando un piccolo canone giornaliero complessivo (non a persona), previa richiesta di concessione all’Azienda. Sull’Etna ve ne sono tre, nei quali si pernotta con il sacco a pelo. Nel versante sud, a 1700 metri in territorio di Ragalna, si trova il rifugio Carpinteri (ad un chilometro dal cancello forestale di Serra la Nave descritto in precedenza). Il costo del canone è di 7 Euro al giorno. Può ospitare 7 persone e non è dotato di servizi igienici. Nel versante est, a 1773 metri d’altitudine, si trova il rifugio S.E.S. (Società Escursionistica Siciliana), che viene concesso con un canone di 8 euro. Si raggiunge dalla Mareneve tramite un sentiero che attraversa la Pineta della Cubania. Nell’area nord, a 1219 metri in territorio di Maletto, si trova il rifugio di Bosco Chiuso (euro 6.97), raggiungibile comodamente in auto dalla Ss 284 Maletto Randazzo svoltando verso monte in Contrada Fontana Murata. È dotato di servizi igienici, punto cottura e può ospitare 10 persone. Rifugi come alberghi. Nel versante nord, sulla Mareneve, a 13 chilometri da Linguaglossa e a 1450 metri d’altezza, nel punto in cui inizia la Pista Altomontana e poco distanti dalle piste da sci, si trovano due strutture: il rifugio Ragabo (camere doppie e quadruple con bagno e tv), ed il rifugio Brunek, di proprietà del Comune di Linguaglossa e affidato in gestione ad una società, che ha 5 camere con 12 letti e 2 bagni in comune. Nel versante nord-est a 1700 metri dal 1935 il rifugio Citelli (di proprietà del Club Alpino di Catania) è un punto di riferimento nell’escursionismo e nello sci. Nato per sferrare l’attacco finale alla cima del vulcano, è raggiungibile dalla Mareneve. Il Citelli è stato appena ristrutturato e offre 6 camere e 10 posti letto con bagni in comune. A Serra la Nave si trova il rifugio Ariel (m. 1700 s.l.m., nei pressi della Pista Altomontana e delle piste da fondo), con 20 posti letto divisi in camere doppie e camerate.

Infine il rifugio dei rifugi: il Sapienza, anch’esso di proprietà del CAI di Catania. Completato nel 1947, è il simbolo della tenacia degli etnei dinanzi alla forza della “Muntagna”. Ubicato nel sito turistico Etna-Sud, a pochi metri dalle piste da sci, oggi è un hotel in piena regola con stanze, arredate in stile alpino, singole, doppie e triple dotate di bagno e tv in camera. Incommensurabile il panorama che si ammira dalle sue finestre poste a 1900 metri che spazia, con un unico colpo d’occhio, dal Mar d’Africa alle coste della Calabria.

Scrivi un commento da Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *